L'allarme, mescolato tra i dati economici, arriva dall'indagine settimanale dell'Ires Piemonte: sul nostro territorio emerge l'allarme povertà. Secondo i dati dell’Osservatorio della povertà della Caritas di Torino, infatti, emerge come durante la Fase 1 dell’emergenza siano aumentate in misura considerevole le famiglie che si sono rivolte alle Caritas per avere aiuti di natura soprattutto alimentare. Nell’attuale Fase 2, invece, sono aumentate le richieste di natura economica legate al pagamento di utenze e affitti scaduti o in scadenza.
Numeri alla mano, poi, il Centro di ascolto “Due Tuniche” nel 2020 ha incontrato 1.101 famiglie, di cui 335 si sono rivolte alla Caritas per la prima volta, e 808 erano famiglie senza minori. Il numero di disoccupati è stato di 948. Tra marzo e aprile 1.500 detenuti hanno ricevuto prodotti per l’igiene personale e mascherine Da marzo, ogni settimana la pastorale Migranti ha ricevuto cibo per preparare 300 borse spesa. In totale, le richieste di aiuto soddisfatte registrano nel periodo marzo-giugno un incremento del 73%. I Centri di Ascolto parrocchiali hanno accompagnato 2500 persone/famiglie, con un incremento delle richieste di aiuto tra l’8 marzo e il 10 giugno del 50%. Le mense hanno registrato un incremento di aiuti pari al 80%.
“Il Piemonte sta ritrovando la propria normalità - commenta il vicepresidente Carosso - ma esistono ancora delle criticità, che vanno attentamente monitorate. La prima è quella dell’export, la seconda è quella dell’impoverimento di una fascia della popolazione, che dovremo cercare di recuperare con misure di aiuto immediate e soprattutto cercando di creare occasioni di lavoro e di investimento”.