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Economia e lavoro | 17 giugno 2020, 16:17

Beinasco, è polemica sul parco dei gonfiabili: "Non posso riaprire e non mi spiegano il perché"

Il titolare William Caruso: "Avrei potuto ripartire dopo il 15 giugno, ma mancano alcune autorizzazioni e nessuno mi dà una risposta sui motivi"

Beinasco, è polemica sul parco dei gonfiabili: "Non posso riaprire e non mi spiegano il perché"

Gonfia la polemica a Beinasco. E il verbo non è casuale, perché al centro della discussione c'è il Planet Studios Entertainment, la struttura che dopo aver organizzato il Villaggio di Natale durante le ultime Feste 2019-2020 ora vuole riproporsi come parco per bambini con giochi gonfiabili.

Un classico, sempre più diffuso e apprezzato dal pubblico. Ma che in questo caso, passato il lockdown per il Covid, non riesce ancora a ripartire: "Non so più a chi rivolgermi - si sfoga il titolare, William Caruso - è ormai passata la data del 15 giugno in cui strutture come la nostra potevano riaprire, ma a me mancano le autorizzazioni necessarie e dal Comune non mi sanno motivare il perché di questo ritardo: mi rimbalzano da un ufficio all'altro, da un responsabile a un altro".

Eppure, in coscienza, Caruso è sicuro di aver fatto tutto quello che era necessario. "Sono stati fatti i sopralluoghi, ho proceduto a integrare le prescrizioni che ci sono state indicate, abbiamo aggiunto tornelli, igienizzazione e tutto quanto da regolamento. Ma nulla. Siamo ancora fermi".

Intanto, la polemica è arrivata anche sui social. "Ma ho anche ricevuto telefonate poco accondiscententi - dice Caruso, che ha lanciato anche una petizione su Change.org -. In ogni caso non ho ottenuto risposta. Mi hanno detto che mancano le uscite di sicurezza, ma sono le stesse che avevamo quando facevamo il Villaggio di Natale, quindi se eravamo in regola allora lo siamo anche adesso. Addirittura, sui social, c'è chi mi ha scritto che i ritardi sarebbero legati alla presenza di animali esotici. Ma come? Mica sono un circo! Al massimo ho qualche serpente di plastica che usiamo come regali per i bambini. Ho anche alcuni dinosauri di peluche".

"Sembra quasi che non vogliano farmi aprire. Ma io ho bisogno di lavorare, per pagare l'affitto del capannone e per fare fronte alle spese: mi verrebbe voglia di smontare tutto e andare in un altro Comune".

redazione

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