"Ogni volta che faccio una coda per un lavoro pubblico, mi chiedo perché questo non sia stato fatto durante il lockdown: è una follia. Abbiamo avuto mesi di autostrade ferme, cioè senza viaggiatori. In più nelle nostre ordinanze i cantieri per le strade erano tutti autorizzati, quindi questi interventi potevano farsi prima". Così il presidente del Piemonte Alberto Cirio è intervenuto a "Centocittà" su Radio Rai Uno sulle lunghe code che si sono verificate nel weekend sulle autostrade, in particolare tra Piemonte e Liguria.
"Anche adesso che sento le motivazioni, 'lo facciamo per la vostra sicurezza' dico 'va bene', ma lo si poteva fare tranquillamente tre mesi fa senza creare disagio alle persone e al turismo che sta così faticosamente ripartendo", ha aggiunto Cirio.
E' notizia di oggi che a partire da questa sera inizieranno una serie di chiusure notturne, dalle 22 alle 6, sulla A26 e sulla A10 per interventi su sedici gallerie. La parlamentare di FdI Augusta Montaruli ha annunciato di aver presentato un'interrogazione parlamentare sulle code. "Il Governo - commenta l'esponente del partito della Meloni - anziché premiare vessa quegli italiani che nonostante tutto si mettono in auto verso le mete turistiche".
Il governatore piemontese ai microfoni di Rai Radio Uno è intervenuto anche sulla questione del sovraffollamento dei treni dei mare, in particolare sulle diverse regole in vigore in Piemonte e Liguria per gli spostamenti su binari. "Immaginate - ha detto - un Milano/Genova o Torino/Savona: parte con 40 persone per carrozza e quando arriva in Liguria (dove il numero di persone non è contingentato ndr) queste possono essere 80".
Il Piemonte ha quindi deciso di attivare la Conferenza delle Regioni per "un confronto tra quelle del nord ovest: le misure contro il Covid devono avere omogeneità territoriale, andando al di sopra delle differenze tra Regioni e Province".
Sulla question dell'affollamento sui treni per la Liguria, l'Assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi ha dichiarato: "Abbiamo chiesto da settimane al governo di intervenire sull’eliminazione del distanziamento fisico a bordo dei treni in modo da tornare ad un’offerta di posti completa ed evitare così i sovraffollamenti che si stanno verificando da quando sono stati aperti i confini regionali. Da Roma non abbiamo ricevuto risposta. Perciò abbiamo deciso di procedere in autonomia".
"Sulla questione i Presidenti del Piemonte e della Liguria si sono confrontati in queste ore per superare l’impasse che crea differenziazioni che non dovrebbero esserci tra regioni confinanti".