Una buona notizia, ma soprattutto un segnale in forte controtendenza rispetto alle tendenze che negli ultimi anni hanno alimentato i timori di una Torino che stesse perdendo centralità nel panorama economico-strategico europeo (e non solo).
Il gruppo Petronas - società petrolifera della Malesia specializzata in lubrificanti e che da tempo lega il suo nome non solo alla Formula Uno, ma addirittura a una scuderia di punta come la Mercedes - non solo conferma la sua casa "torinese", ma sceglie anche di ampliarla: la sede di Santena, infatti, dove già da tempo si trova il Centro globale di ricerca e tecnologia di Petronas, diventa il quartier generale per tutta l'area EMEA, ovvero quei mercati che comprendono l'Europa, ma anche l'Africa e il Medio Oriente.
Insomma, un punto importante a favore della centralità di Torino e dintorni, soprattutto legato a un settore come l'automotive che da tempo si guarda intorno, cercando di scrivere il proprio futuro. Nella sua nuova veste, il centro direzionale torinese vede aumentare il numero complessivo dei dipendenti a 924 unità. Ai 910 lavoratori europei già in organigramma, di cui 555 in Italia suddivisi tra Santena e Napoli, se ne aggiungono altri 11 negli Emirati Arabi e 3 in Egitto.
“La designazione ufficiale di quartier generale EMEA non solo ci rende orgogliosi, ma rappresenta anche un importante tassello nel nuovo modello organizzativo, finalizzato a rendere l’azienda più agile e capace di rispondere rapidamente alle richieste dei settori in cui operiamo e dei nostri clienti OEM, per i quali sviluppiamo lubrificanti e fluidi funzionali espressamente dedicati - commenta Domenico Ciaglia, Managing Director EMEA Region -. Centralizzare le attività strategiche, definire ruoli chiari e creare team interfunzionali: sono queste le leve su cui riteniamo si debba lavorare. Solo un'organizzazione focalizzata sul cliente, aperta al cambiamento e reattiva agli stimoli esterni può oggi confrontarsi con successo su mercati sempre più complessi. E proprio il modo con cui è stata affrontata l’attuale emergenza sanitaria, che ci ha visto continuare l’attività – come previsto dai decreti emanati dall’autorità competente – garantendo fin dal principio i più elevati standard di sicurezza per il nostro personale, ne è una dimostrazione”.