Tre minuti per mettere al sicuro il nono scudetto di fila. E’ il tempo che è servito a CR7 e alla Juve per liquidare la pratica Lazio in avvio di ripresa. Dopo un primo tempo equilibrato, in cui la squadra di Sarri aveva fatto la partita, ma le occasioni erano state pari, con il palo di Immobile arrivato dopo quello di Alex Sandro, la gara è girata in un amen.
Orsato (che prima aveva indicato il calcio di punizione) dopo consulto col Var punisce col rigore il tocco col braccio di Bastos e Ronaldo non si fa pregare per sbloccare la partita dal dischetto, poi una schiocchezza della Lazio a metà campo consente alla Juve di involarsi in due contro uno, con Dybala generoso nel fornire a CR7 il pallone per il gol più semplice della carriera del cinque volte Pallone d’Oro. La gara, di fatto, si è conclusa qui, anche se una Lazio generosa e irriducibile, arrivata spompa e piena di acciacchi allo sprint finale, non ha mollato fino al 96’, credendoci dopo il penalty trasformato da Immobile, che ha consentito al bomber biancoceleste di impattare almeno nella classifica dei cannonieri a quota 30.
La Juve non ha incantato neppure stavolta, al 90’ è servita anche una paratissima di Szczesny, ma con la straordinaria qualità dei suoi interpreti offfensivi e una difesa tornata solida e affidabile, se si esclude l’occasione che ha portato al rigore biancoceleste, ha condotto in porto la vittoria che mette al sicuro il titolo, che ora attende solo il conforto della matematica per diventare tale. E dopo due sconfitte, nella gara di andata e in Supercoppa, i bianconeri hanno finalmente infranto il tabù Lazio in questa stagione.
Se l’Inter (mercoledì sera in campo contro la Fiorentina) non dovesse vincere, la festa scudetto potrebbe già esserci giovedì sera al Friuli con un successo contro l’Udinese, ma la logica dice che il giorno giusto sarà domenica e la sfida all’Allianz Stadium contro la Sampdoria. Dopo tre partite senza successi, però, come sanno fare le grandi squadre la Juve non ha fallito quella che contava. Ha giocato con la calma e l’intelligenza dei forti, ha colpito al momento giusto e, dopo la rete di Immobile, ha concesso poco o nulla nel finale agli avversari.
Cronaca. Sarri sceglie a sorpresa di lasciare fuori Pjanic e soprattutto Dybala dall’undici iniziale nella partita scudetto, con in campo Ramsey in mezzo al campo e Higuain nel tridente offensivo con CR7 e Douglas Costa, ma poi il Pipita accusa un problema nella rifinitura e quindi Dybala trova posto in campo e non in panchina. Nella Lazio c’è il solo Milinkovic-Savic tra i titolari in un centrocampo falcidiato dalle assenze, dove trova spazio Djavan Anderson, mentre Caicedo affianca l’ex Immobile nella coppia d’attacco. La Juve mette le tende negli ultimi trenta metri avversari, ma gioca su ritmi troppo bassi per sorprendere una Lazio che si difende anche con nove uomini dietro la linea della palla. I biancocelesti, comunque, provano a ripartire e a verticalizzare, appena ne hanno l’opportunità, con un bel taglio di Immobile per Caicedo, sul quale deve salvare in extremis Bonucci.
La risposta bianconera arriva con una conclusione da fuori di Douglas Costa e poi con un tentativo in diagonale un po’ strozzato di Ronaldo, ma al minuto 11 la Signora va ad un passo dal vantaggio: sugli sviluppi di un calcio di punizione, De Ligt è bravo a trovare la testa di Alex Sandro in mezzo all’area, ma il palo salva uno Strakosha rimasto immobile. La Lazio torna a farsi vedere dalle parti di Szczesny con un bel pallone lavorato di forza da Milinkoci-Savic che innesca Cataladi, la cui conclusione dal limite è leggermente deviata. I ritmi, complice anche il gran caldo, sono tutto tranne che forsennati e questo fa il gioco degli uomini di Inzaghi, che pensano prima di tutto a presidiare la loro metà campo.
Sono rari gli strappi e le accelerazioni, così quando Rabiot ci prova, provando a ripetere la cavalcata che lo aveva portato ad uno strepitoso gol contro il Milan, la difesa laziale va in difficoltà e Strakosha deve salvarsi in corner. L’ultimo brivido del primo tempo, però, è biancoceleste, con Bonucci che lascia uno spiraglio al limite a Immobile, che esplode un gran destro che si stampa sul palo, benedetto da uno Szczesny che era stato superato. Dopo la pausa la Juve sfiora subito il vantaggio con una magia di Dybala nello stretto: Strakosha si salva a fatica, con CR7 che arriva scoordinato sul tap-in, permettendo a Lazzari di spazzare sulla linea.
Al 3’ episodio contestato: Orsato assegna il calcio di punizione sul tocco col braccio di Bastos sul tentativo di Ronaldo, ma poi viene richiamato dal Var a rivedere le immagini e decide di indicare il dischetto: Strakosha indovina l’angolo giusto ma la conclusione di CR7 è troppo forte ed angolata. L’1-0 diventa 2-0 dopo appena tre minuti, complice una sciocchezza a metà campo di Luis Felipe, che consente di involarsi a Dyvbala, che poi offre un autentico cioccolatino a Ronaldo, che deve solo scartarlo per firma il 30esimo gol in campionato, che vale il sorpasso a Immobile nella classifica dei cannonieri e mette in ghiaccio il risultato nella fornace dell’Allianz Stadium. A questo punto inizia la girandola dei cambi, con la Lazio che sembra non esserci più.
Sull’ennesima giocata d’autore di Dybala, solo la traversa nega la gioia della tripletta a CR7, poi Strakosha nega la gioia della segnatura allo scatenato numero 10 bianconero. Quando la partita sta viaggiando verso un comodo 2-0, una distrazione della difesa, tra Bonucci e Szczesny, regala alla Lazio il rigore che consente a Immobile di dimezzare le distanze, regalando un finale carico di brividi. Ma Sarri toglie persino Dybala e inserisce Rugani per blindare la vittoria, con Szczesny che dice di no all’ultimo tentativo di Milinkovic-Savic: la Juve torna a vincere e mette le mani sullo scudetto.
Juventus – Lazio 2-1
Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Ramsey (13' st Matuidi), Bentancur, Rabiot; Douglas Costa (12' st Danilo), Dybala (44' st Rugani), Ronaldo. All. Sarri
Lazio (3-5-2): Strakosha; Bastos, Acerbi, Luiz Felipe (44' st Falbo); Lazzari (45' st Moro), Milinkovic, Cataldi (30' st A. Anderson), Parolo, D. Anderson (22' st Vavro); Caicedo (23' st Adekanye), Immobile. All. S. Inzaghi
Arbitro: Orsato di Schio
Reti: st 5’ (rig.) e 8’ Ronaldo, 38’ rig. Immobile
Ammoniti: Djavan Anderson, Alex Sandro, Bonucci, Danilo