Oltre diecimila imprese a scandire un territorio molto legato alle tradizioni e a produzioni di qualità, un mix di agricoltura, artigianato e turismo. E' questo il contesto territoriale in cui si inserisce "Un'altra valle è possibile", il progetto per la Valle di Susa sviluppato da “IN.S.I.&M.E. – Imprese in Rete per lo sviluppo del territorio” e Innovaper (con il sostegno di Compagnia di San Paolo) e che viene presentato nel pomeriggio al Sermig.
Lo scenario, che fa proprie idee e progetti per un sviluppo dell'intera valle, si articola però in un contesto a stretto contatto anche con le vicine Valli Sangone e Chisone, un territorio ad alto potenziale turistico, con attività estive ed invernali. "La domanda di prodotti e di esperienze turistiche legate al territorio è una domanda in crescita e mai come oggi ricettiva e disponibile ad incrociare l’offerta. E sta proprio qui il nocciolo della questione: come incrociare domanda ed offerta partendo dalle caratteristiche delle imprese del territorio, che per il 93% appartengono alla fascia delle micro e piccole imprese (0-5 dipendenti). L’obiettivo è quindi quello di valorizzare le risorse esistenti attraverso la creazione di un quadro integrato che metta in collegamento i territori, il turismo, le produzioni artigianali e i prodotti agricoli locali", dicono gli esperti di Innovaper, il cui presidente è Filippo Provenzano.
Coldiretti, CNA e Ascom già a partire dal 2018 avevano elaborato una serie di proposte progettuali volte allo sviluppo durevole e sostenibile della Valle di Susa, ciascuna per i propri settori di competenza: settore agricolo (filiera del latte, del vino, del legno e dei marroni), settore artigianale (filiera della trasformazione agroalimentare, dell’artigianato artistico, tipico e di servizio), settore turistico dell’accoglienza (filiera turistica legata all’outdoor delle 2 ruote, con particolare riferimento alle e-bike e del turismo motorizzato, con particolare riferimento alla valorizzazione della rete delle strade ex militari e d’alta quota).
Il lavoro collegiale, che ha visto la collaborazione dell’Università e del Politecnico di Torino, si è concluso a fine settembre 2019 e prevede, complessivamente, circa 28 milioni di euro di investimenti, per la cui attivazione si sono individuate almeno 18 possibili linee di finanziamento. Gli ambiti del progetto spaziano a 360 gradi partendo appunto dall'agricoltura - con lo sviluppo delle filiere lattiero casearia, forestale, vitivinicola e della castanicoltura -, anche in considerazione anche del potenziale impatto che le grandi opere, come quella del TAV, possono generare sulle piccole imprese, cuore pulsante dell’economia locale.
Ma senza dimenticare l'artigianato, che punta a realizzare un polo di servizi innovativi e Hub di sviluppo. Una sorta di Centro di Servizi alle imprese con attitudini polivalenti che, pur gestendo anche l’attività di start-up tipica degli incubatori, si rivolgerà prevalentemente alle piccole imprese esistenti, con l’obiettivo di rafforzare il tessuto produttivo della Valle di Susa.
Per quanto riguarda invece Commercio e turismo, l'obiettivo è dare vita a un progetto che coivolga tutte le Alpi Occidentali, oggi in parte transfrontaliero. Un'iniziativa che porti, tra le altre cose, a un piano straordinario di manutenzione della rete stradale turistica, per poi pianificare e organizzarne la valorizzazione e una fruizione sostenibile, costruendo marketing territoriale specifico con un’offerta e servizi di qualità per il turismo esperenziale outdoor e sportivo delle 2 Ruote bike ed anche motorizzato.
Dettaglio non trascurabile, le risorse e i canali di finanziamento attraverso i quali ottenerle. Si va dalle linee di finanziamento delle Fondazioni alle linee di intervento derivanti da Leggi della Regione Piemonte, fino alle linee di finanziamento derivante da fondi ministeriali: MISE, MIPAAF, MIBAC e CIPE, programmi di cooperazione territoriale europea (CTE) 2014-2020 e programmi tematici a gestione diretta 2014-2020. Fra le diciotto linee di finanziamento possibili il progetto può annoverare anche i fondi di compensazione relativi alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino – Lione.