Tra i pezzi di Torino che cambia c'è anche uno scorcio affacciato sulla città, nascosto tra le salite della collina. È l'ex villa San Giuseppe dell'ordine La Salle, che dal 1972 ha ospitato gli studenti universitari, ribattezzata "Uptown Torino" dal Gruppo Building che ne sta curando la ristrutturazione e che punta a farne una realtà ampiamente ecosostenibile, ispirandosi ai concetti di "casa clima".
Si tratta di una ristrutturazione, perché in collina non è permessa la demolizione e ricostruzione e sarà destinato a uso residenziale. Mattoni, ma non solo, visto che sarà incluso anche un corollario formato da palestra, aree sport, un frutteto e un orto in condivisione, oltre a un'area barbecue e accessi diretti al bosco tramite passerelle.
"Intendiamo mettere nel piano regolatore misure che permettano e incentivino gli spazi privati in condivisione, anche alla luce di situazioni pandemiche come quelle che stiamo vivendo - fa notare Antonino Ilaria, assessore comunale all'Urbanistica - con il vincolo che ovviamente rimangano con quella destinazione d'uso e non diventino altro".
Il cantiere è iniziato a settembre, dopo aver ottenuto i locali a luglio. La durata dei lavori è 24 mesi. L'intervento prevede anche l'installazione di ricariche per auto elettriche, sia nei box che nelle zone comuni. In tutto saranno 23 appartamenti, con tagli dai 90 metri quadri a salire e con due edifici indipendenti (uno nel bosco).
Ma se qui servono due anni, è stata invece inaugurata ufficialmente la Domus Lascaris - in pieno centro città e confinante con il palazzo omonimo che ospita il Consiglio Regionale - che ha visto la contemporanea pedonalizzazione di via Dallala.
Da uso uffici ora l'edificio è totalmente residenziale e ha portato a interventi di urbanizzazione dell'area. "Non era nostro dovere, ma abbiamo voluto contribuire a favore della collettività", sottolinea l'architetto Piero Boffa, che del gruppo Building è presidente.
Anche in questo caso non era consentita la demolizione e ricostruzione, quindi si è proceduto a un intervento di sola ristrutturazione, durato circa due anni scontando i rallentamenti del Covid nella scorsa primavera.
Con questi due, attualmente sono dodici i cantieri aperti del Gruppo, tra Piemonte, Liguria e Lombardia, per un investimento complessivo di 80 miloni di euro che si svilupperà nel periodo 2020-2022.