Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, continua a ripeterlo ormai da settimane. "Siamo oltre lo scenario quattro", dice riferendosi alla situazione degli ospedali in Piemonte ed in particolare quelli del Canavese.
"Siamo a un passo dalla fase del non ritorno, dove nonostante il massimo impegno del personale a breve non sarà più possibile garantire il diritto alle cure - dichiara Giuseppe Summa, segretario provinciale del sindacato -. Con una medicina territoriale inesistente e le USCA in grave difficoltà, tutto il lavoro si sta concentrando nei vari ospedali". Solo lo scorso sabato, al pronto soccorso di Chivasso si è toccata quota 104 pazienti in carico e circa 85 covid positivi. "Uno scenario mai visto in tanti anni di lavoro e che ha richiesto l'attivazione del PEIMAF con il richiamo di tutti i reperibili, nonostante il personale sia già impegnato da un po di giorni a lavorare 12 ore consecutive".
A tutto ciò bisogna aggiungere gli oltre 200 dipendenti positivi, 61 dei quali solo ad Ivrea. "In tutto questo la Regione cosa fa? Tra una richiesta di reclutamento di medici al posto di infermieri e un aiuto alle ONG, le aziende sono lasciate totalmente allo sbaraglio - continua -. Tende militari mai utilizzate e nel frattempo si continuano a riconvertire reparti in covid senza personale o sottraendolo da altri reparti. Addirittura il DIRMEI vorrebbe aumentare i posti letto di rianimazione covid a Chivasso senza anestesisti o sottraendo l'unica risorsa presente sul presidio di Cuorgnè. Per questo abbiamo anche chiesto aiuto al Presidente Mattarella, affinché da Roma possano celermente intervenire sullo stato confusionale che regna in corso Regina a Torino".