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Economia e lavoro | 24 novembre 2020, 18:30

Eterologa maschile: di cosa si tratta e dove praticarla

Quando si parla di fecondazione assistita si deve anche contemplare la possibilità che vengano prelevati gli spermatozoi di un donatore esterno.

Eterologa maschile: di cosa si tratta e dove praticarla

Quando si parla di inseminazione artificiale e di pratiche affini si tocca sempre un argomento molto delicato. 

Vale, quindi, la pena approfondire il discorso dell’eterologa maschile. Di cosa si tratta? Spesso si parla di fecondazione assistita in senso ampio, ma non ci si sofferma su quelle che sono le varie pratiche da prendere in considerazione in base alla condizione della propria coppia. 

Cos'è l’eterologa maschile

Quando si parla di fecondazione assistita si deve anche contemplare la possibilità che vengano prelevati gli spermatozoi di un donatore esterno. Questi andranno a fecondare gli ovuli della donna della coppia, così da dare vita alla fecondazione

In quali casi è consigliata questa specifica tecnica?

La domanda è fondamentale, perché non sempre è possibile ricorrere all’eterologa maschile. Devono, infatti, essere accertate delle specifiche condizioni. 

La fecondazione eterologa maschile è fattibile nel caso in cui lo sperma del partner sia affetto da malattie o problematiche tali da non permettere la fecondazione. Non si tratta di una condizione rara ed è importante sapere che si ha questa possibilità tra le altre.

La patologia deve essere irreversibile e riconosciuta. Prima di procedere con questo tipo di fecondazione si deve, quindi, accertare che la sterilità o l’infertilità siano permanenti. 

Attenzione: possono fare ricorso a questo tipo di inseminazione solo ed esclusivamente coppie di sesso opposto, maggiorenni e in età potenzialmente fertile.

Chi è alla ricerca di un centro per la fecondazione assistita Roma può rivolgersi alla clinica Raprui, che da anni opera in questo settore. 

Prima di iniziare il percorso è necessario che ci sia una valutazione precisa della situazione. Servirà anche una valutazione psicologica della coppia, così da capire se sia in grado di accedere e completare l’intero iter. Non si tratta di un processo semplice da portare avanti e spesso non lo è neppure dal punto di vista emotivo. Le coppie che non riescono ad avere figli, infatti, spesso sono afflitte da un grande dolore psicologico ed è importante accertarsi che siano in grado di affrontare il processo.

Come avviene il tutto? L'ovulo della donna viene fecondato, in vitro, con il gamete maschile. Questa si chiama tecnica IMSI e permette poi di andare a inserire l’ovocita fecondato nell’utero della donna della coppia che, dobbiamo ricordarlo, deve essere certamente fertile. Il rischio, altrimenti, è quello di un fallimento del processo. 

Durante tutto l'iter, e fino alla gravidanza, la donna è costantemente monitorata così da avere tutta la situazione sotto controllo. Gli eventuali embrioni in eccesso verranno poi congelati.

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