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Economia e lavoro | 25 novembre 2020, 15:42

Torino social Impact, 100 partner per fare della città della Mole la migliore al mondo

Tre i grandi eventi in agenda nei prossimi mesi, per un territorio che vuole accreditarsi a livello internazionale per quel settore che sta a metà tra il no profit e il business

Torino social Impact, 100 partner per fare della città della Mole la migliore al mondo

In attesa dei grandi eventi del prossimo anno (Covid permettendo), la città della Mole conferma la sua vocazione per l'economia a "impatto sociale", che abbini cioè al business una ricaduta positiva per il territorio. E un ulteriore passo avanti è stato compiuto nelle scorse ore con la riunione dei 100 partner che danno vita a Torino Social Impact, l'alleanza trasversale di realtà locali che vuole stimolare un nuovo modello di sviluppo inclusivo per la città, nel quadro del dibattito europeo per la ripresa dalla crisi, in cui l'economia sociale svolgerà un ruolo chiave al pari degli ecosistemi industriali ed economici più tradizionali.

La "squadra", alla cui guida è stato confermato come portavoce Mario Calderini, è composta da 35 enti del terzo settore e della cultura, 22 soggetti del settore privato profit e non profit, 6 incubatori e acceleratori, 6 enti di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, 14 dedicati a competenze e spazi per l'innovazione, 14 a finanza e filantropia, 3 enti pubblici.

Quattro le aree su cui Torino Social impact intende lavorare nel presente e nel futuro immediato: Mappatura dell’innovazione, Finanza di impatto, Tech4good e Internazionalizzazione. "L’obiettivo - spiega una nota ufficiale - è far emergere proposte concrete sui 4 filoni che, oltre ad essere al centro della mission di TSI, potrebbero essere centrali nelle politiche della città nei prossimi anni. Per questo, i gruppi hanno avviato oggi un lavoro che proseguirà nei prossimi mesi". 

Come annunciato nelle scorse settimane, poi, durante l’Assemblea è stata anche lanciata l’iniziativa 2021 Torino Impact City: sono già in agenda 3 eventi internazionali a Torino: GSG – Ashoka – IRIS Network e TSI continuerà ad essereprotagonista in Road To Mannheim, il processo di policy shaping verso lo European Action Plan for the Social Economy che sarà approvato nella seconda metà del 2021.

Nella seconda metà del 2021 sarà infatti approvato un Action Plan Europeo per

l’Economia Sociale, documento cardine di una nuova visione del sistema economico, uno strumento chiave per integrare sistematicamente l’economia sociale nelle diverse politiche socioeconomiche dell’Unione europea, nonché nelle sue azioni per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Un piano in cui terzo settore ed impatto sociale possono giocare un ruolo trasformativo e rafforzare la capacità di reazione alle crisi.

"La crisi Covid19 ha infatti messo in luce il forte contributo dell’economia sociale al benessere della popolazione, dimostrandosi una parte fondamentale della rete di protezione europea e quindi un pilastro del panorama socioeconomico dell’Europa. Allo stesso tempo però è stato forte l’impatto economico negativo sulle imprese e organizzazioni sociali e sono quindi necessarie azioni concrete per salvaguardare questa parte cruciale del tessuto imprenditoriale europeo, che deve essere considerata un pilastro di una nuova economia che porti valore sociale e ambientale".

Nel percorso di accreditamento presso la UE che TSI sta portando avanti con forza in questi mesi, si inserisce anche l'intervento di Mario Calderini, portavoce TSI, quale relatore al seminario organizzato il 26 novembre dalla Commissione Europea,

"Envisioning the future of social economy as a catalyst for transformational change

in industry and society". L'evento è parte della conferenza Recovery Strategy for Europe, terza tappa del programma Road to Mannheim verso la costruzione del Piano d'azione per l'economia sociale dell'UE . 

“La social economy è un elemento chiave del futuro economico europeo e Torino Social Impact ha colto da precursore la trasformazione che avrebbe interessato questo settore - spiega Calderini - nella definizione delle politiche comunitarie ed è quindi una delle prime piattaforme in Europa riconosciute e pronte per investire in nuove traiettorie che mettono la proximity and social economy sullo stesso piano dei principali cluster industriali come motori per la strategia di recovery. A Torino c'è un tessuto ibrido dinamico, un laboratorio di trasformazione della realtà sociale, che è una colonna portante della Città, e di scalabilità della dimensione metropolitana verso le politiche europee”.

M.Sci

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