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Economia e lavoro | 27 novembre 2020, 14:21

Zona Rossa, l'appello di Federmobili Torino: "Noi chiusi, ma c'è chi fa il furbo: è immorale".

Il presidente Sacco: "Abbiamo notizia di comportamenti irresponsabili prolungherebbero la chiusura delle attività commerciali a scapito di tutti”

Zona Rossa, l'appello di Federmobili Torino: "Noi chiusi, ma c'è chi fa il furbo: è immorale".

"Stiamo ricevendo, anche a livello locale", molte segnalazioni su comportamenti scorretti da parte di alcune attività che, pur essendo obbligate alla chiusura al pubblico per i decreti in vigore nelle aree rosse, stanno in realtà continuando con sotterfugio a incontrare i clienti. Un comportamento irresponsabile, dal punto di vista sociale, ma che al tempo stesso lede e l’etica professionale di chi osserva le norme imposte che sono comunque volte a contenere l’emergenza sanitaria".


Federmobili Torino fa sentire la sua voce, in un momento non facile per coloro che sono stati costretti a rimanere chiusi. "La situazione delle imprese costrette alla chiusura è certamente difficile soprattutto dopo i cospicui investimenti fatti per garantire la messa in sicurezza delle attività e gli sforzi per potenziare le nostre attività - prosegue la sigla di categoria -, spesso storiche e familiari con aggiornamento e innovazione proprio per mantenere il contatto con il pubblico. A ciò si aggiungono misure economiche statali assolutamente insufficienti rispetto alle perdite che il settore sta subendo, ma tutto ciò non può giustificare comportamenti scorretti e irresponsabili che danneggiano tutta la categoria e mettono a repentaglio la sicurezza della clientela".

Ma quel che colpisce di più, oltre all'aspetto economico, è l'ingrediente di "furbizia". “La questione è profonda: deriva dal retaggio che questo tipo di furbizia che svicola dai doveri appartiene ai vincenti, mentre osservare le regole è da perdenti. – commenta il Presidente Federmobili Torino, Andrea Sacco -. I soci di Federmobili che si sono dotati di un codice etico da osservare sono un tessuto di professionisti seri e ligi al dovere, soprattutto quando è responsabilità rivolta verso gli altri: colleghi e clienti. Facciamo appello a tutti i possibili clienti: quasi tutte le attività del mondo dell’arredamento sono operative in smartworking e sono organizzate per mantenere il dialogo vivace e costante. In questo momento osservare le limitazioni è la via più rapida per tornare alla normalità: illudersi di prendere scorciatoie e adottare comportamenti irresponsabili prolungherebbero la chiusura delle attività commerciali e questo andrebbe a scapito di tutti.”


Sono già stati individuati casi che hanno comportato la sanzione e la chiusura per 5 giorni dell’attività. Da Confcommercio - presente a tutti tavoli di lavoro per accelerare la riapertura e ottenere indennizzi adeguati - l’invito "a tutti gli imprenditori e di non cedere a comportamenti imprudenti e illeciti".

Massimiliano Sciullo

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