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Sanità | 01 dicembre 2020, 15:28

Coronavirus, l'accusa di Anaao Assomed: "Posti letto aumentati, ma a scapito di chi?"

Il sindacato delle professioni infermieristiche rincara la dose: "tutti i Governi regionali che si sono succeduti dal 2010 hanno deciso che sulla Sanità si poteva risparmiare, tagliando posti letto e personale"

Coronavirus, l'accusa di Anaao Assomed: "Posti letto aumentati, ma a scapito di chi?"

"Il Sistema Sanitario piemontese affronta la pandemia esattamente come un paziente polipatologico colpito dal Covid: ha decorso complicato, prognosi severa, è affaticato e non sappiamo se si salverà", accusa la Segreteria Regionale di  Anaao Assomed. "Questo perché tutti i Governi regionali che si sono succeduti hanno deciso che sulla Sanità si poteva risparmiare, e hanno tagliato letti e personale".

"Ricordiamolo: in Piemonte dal 2010 al 2018 si contano 536 medici ospedalieri in meno e, poiché in questi e nei prossimi anni matureranno il diritto alla pensione i medici appartenenti alle fasce di età più numerose, abbiamo calcolato che nel prossimo quinquennio in Piemonte andranno in pensione oltre 1800 medici ospedalieri. Circa il 20% dell'organico attuale. Senza contare i colleghi che decidono di licenziarsi (quasi uno al giorno). Nello stesso periodo negli ospedali Piemontesi sono stati tagliati ben 1560 posti letto (pl), pari a una riduzione del 11,8%".

"Questi tagli hanno reso un pl ambito: in era pre-COVID (2018), in Piemonte il tasso di occupazione dei pl per i casi acuti era del 77,8%. Se ci focalizziamo solo sui reparti di area medica (es. reparti di Medicina Interna, Medicina d'Urgenza, Geriatria) il tasso di occupazione dei pl in epoca pre-covid oscillava tra il 90 e 110%.Quindi, quando un paziente degente in PS doveva essere ricoverato, attendeva in barella che si liberasse un pl (famoso boarding, recentissimamente scoperto dal D.I.R.M.E.I.)", prosegue Anaao Assomed.

"Va ricordato che il tasso ottimale, per evitare aumento di mortalità e morbidità, viene considerato non superiore all’85%, pur se imprudentemente aumentato al 90% dal Decreto Ministeriale n°70/2015 sugli standard ospedalieri. Ma se i letti della Medicina erano già tutti pieni, come abbiamo fatto a trovare spazio per i malati Covid?", si domanda il sindacato delle professioni infermieristiche.

"Con la seconda ondata Covid, la Regione Piemonte ha incrementato del 104,9% i pl internistici rispetto al 2018, e questi pl sono saturati al 93% con malati COVID, sfondando totalmente la soglia di sicurezza del 40% indicata dal Ministero della Salute. Poiché nel calcolo non sono considerati i pl privati né quelli del Padiglione V del Valentino, avremmo dovuto assistere alla costruzione ex novo di interi ospedali, per raddoppiare i pl. Invece, a parte i 91 pl dell'Oftalmico, i letti si sono trovati riconvertendo dei reparti: di Chirurgia, Ginecologia, Pediatria, le sale operatorie ecc. Quindi: tutti interventi saltati e ricoveri rimandati".

"Ecco chi fa le spese dell'incapacità di controllare il contagio, di individuare ed isolare i positivi, della riforma del territorio mai partita, della mancata gestione dei pazienti a domicilio. Ecco chi paga per i tagli dei pl: in primis i pazienti. Fa bene il D.I.R.M.E.I a scrivere alle ASL/AO di valutare se riconvertire in “Non Covid” i reparti ora un po’ più liberi dai pazienti Covid. Certo, se non ce lo avessero detto avremmo lasciato i posti vuoti, tanto con questi tassi di occupazione, possiamo permettercelo: se rapportassimo i ricoverati COVID al 16/11/20 con i pl internistici al 2018, avremmo un tasso di saturazione del 191%".

"E il personale?", si chiede Anaao Assomed. "Se i posti letto sono stati raddoppiati, il personale, che già lamentava carichi di lavoro pre-pandemici insostenibili, è stato aumentato in proporzione? Considerando che i pazienti Covid, già solo per svestizione, sanificazione, occupano più tempo, si sarebbe dovuto almeno raddoppiare il personale, esattamente come i posti letto. In realtà quanti medici in più ci siano negli ospedali, non si sa. Secondo la Corte dei Conti, sono 92*. Secondo i dati della Regione, sono invece stati contrattualizzati 625 medici, ma dove (USCA? SISP? Ospedali?) non è dato sapere".

"Quel che sappiamo, è che il lavoro è aumentato in maniera insostenibile, che ci ammaliamo, che lavoriamo tutti per gestire i pazienti Covid anche se non abbiamo competenze specifiche, e che ad oggi sono arrivati 400 euro di bonus Covid di Marzo. Che non sappiamo dove lasciare i figli mentre lavoriamo, che dovremo recuperare le liste d'attesa, che i nostri pazienti stanno peggiorando perché nessuno li segue, che ci denunceranno, che arriverà la terza ondata", conclude Anaao Assomed, lanciando l'allarme.

comunicato stampa

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