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Sanità | 15 dicembre 2020, 14:02

Assistenza sanitaria agli stranieri irregolari, l'Asl prende le distanze dal Direttore Sanitario e annulla la circolare

Il caso era emerso ieri su segnalazione del consigliere regionale Valle (PD): al Maria Vittoria e all'Amedeo di Savoia i pazienti stranieri che si presentavano senza documenti, venivano segnalati alla polizia

La facciata dell'ospedale Amedeo di Savoia a Torino

L'ospedale Amedeo di Savoia

Passo indietro sulla cura degli stranieri irregolari negli ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia. Ora anche loro potranno accedere al Pronto Soccorso senza essere segnalati alla polizia. A intervenire è stata direttamente l'Asl Città di Torino, che ha così risolto così la questione che ieri era balzata alle cronache grazie alla segnalazione del consigliere regionale Daniele Valle (Pd).

"Nei due ospedali in questione - spiegava Valle - gli stranieri che si presentano al Pronto Soccorso senza documenti vengono segnalati alla polizia. Ma la richiesta di cure non può essere un reato". [LEGGI QUI L'ARTICOLO COMPLETO]

Alla base di questa segnalazione c'era una circolare risalente allo scorso venerdì 11 dicembre firmata dal direttore sanitario Paolo Mussano sulla procedure da seguire in caso arrivassero stranieri privi di documenti, e che che prevedevano appunto l'intervento della polizia locale.

Immediato l'intervento della Direzione Generale dell’ASL Città di Torino, che ha ascoltato Mussano e spiegato: "Il direttore sanitario ci ha riferito in relazione alla circolare interna sull’assistenza ai pazienti stranieri irregolari, emanata l'11 dicembre ma poi prontamente revocata da lui stesso".

Il dottor Paolo Mussano, scusandosi per quanto accaduto, ha fornito alla Direzione una relazione dettagliata di quanto accaduto. "La circolare interna - ha spiegato - non ha tenuto conto delle ultime circolari e norme in materia e della loro corretta interpretazione pratica. Appurato l’errore interpretativo, si è provveduto ad annullare la circolare interna nel giro di 48 ore e quindi, la stessa, non ha prodotto alcun effetto giuridico né materiale nei confronti di alcun paziente straniero".

Insomma, si sarebbe trattato di un errore, che non ha avuto conseguenze. "Non vi era alcuna intenzione di discriminare nessuno né di fare denunce di polizia di pazienti irregolari", ha spiegato Mussano. "Gli Ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia sono da sempre impegnati nell’assistere tutti i Cittadini".

L'ASL Città di Torino ha voluto sottolineare che "attraverso i Centri ISI presenti sul territorio cittadino, garantiamo assistenza sanitaria ambulatoriale agli stranieri non in regolari con le norme relative all’ingresso e al soggiorno STP (stranieri temporaneamente presenti) e ENI (europei non iscrivibili al SSN) per l’erogazione di cure ambulatoriali urgenti e comunque essenziali, ancorché continuative, per malattie ed infortunio ed attività collegate ai programmi di medicina preventiva salvaguardia della salute individuale e collettiva".

Oggi in Consiglio regionale Valle ha interrogato sulla questione l'assessore Luigi Icardi, che ha confermato l'accaduto e spiegato qual è l'iter per l'accesso degli stranieri senza documenti nei Pronto Soccorso. "Per la Regione - ha detto - la tutela del diritto alla salute di tutte le persone straniere, indipendentemente dal loro status giuridico e con particolare riferimento alle donne ed ai minori, tutelati da specifica Convenzione Internazionale, è da ritenersi prioritaria".

"Prendo atto con soddisfazione di questo atto doveroso compiuto dal Direttore Sanitario di Maria Vittoria e Amedeo di Savoia.  Ammalarsi, infatti, non è un reato e non esiste alcuna legge che subordini o colleghi il diritto alla cura con l’identificazione del paziente” , ha infine precisato Valle.

Daniele Angi

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