“L’obbligo di vaccinarsi contro il Covid deve essere previsto da una legge dello Stato, senza non possono essere previste delle sanzioni”. Lo ha detto l’ex magistrato torinese Giorgio Vitari, intervenendo a un incontro online organizzato da Azione, il partito fondato da Carlo Calenda. “Non ci può essere alcuna sanzione semplicemente sulla base di un contratto, di una circolare o di un ordine di servizio - ha spiegato Vitari - d’altronde l’articolo 32 della Costituzione prevede che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
Per il presidente dell’Ordine dei medici di Torino, Guido Giustetto, “bisogna distinguere tra obbligatorietà per la popolazione e per gli operatori sanitari. Per i cittadini non può che essere necessaria una legge, come quella del 2017 sui vaccini obbligatori. Per i sanitari, invece, il discorso è diverso. Il medico che sia contrario alla vaccinazione dei suoi pazienti e che fa propaganda contro i vaccini riceve un procedimento disciplinare e una sanzione, mentre è più difficile incidere sui medici che non vogliono vaccinarsi”.
All’incontro ha partecipato, fra gli altri, anche Antonio Rinaudo, commissario dell'area giuridico-amministrativa dell'Unità di crisi della Regione Piemonte e responsabile del piano vaccini, che ha confermato l’alta adesione al vaccino tra gli operatori sanitari: “In alcune categorie sfiora quasi il 100%, il problema semmai è stato riscontrato nelle residenze per anziani, principalmente tra gli operatori socio sanitari, dove nonostante la campagna di informazione la risposta non è stata così ottimale”. Rinaudo ha poi parlato della possibilità che i medici di famiglia possano somministrare il vaccino. “Ad oggi, vista l’estrema difficoltà nella conservazione e distribuzione del vaccino Pfizer, che necessita del rispetto rigoroso della catena del freddo, il coinvolgimento di strutture privatistiche nonché dei medici di medicina generale è inattuabile. Non cambia nulla con il vaccino prodotto da Moderna, mentre quello di AstraZeneca ha modalità di conservazione diverse e non è da escludere che possa essere somministrato anche dai medici di medicina generale”.