Il Club Scherma di Torino vuole restare a Villa Glicini. E, per farlo, si appella direttamente al Coni.
La vicenda è quella che coinvolge il più antico club di scherma d'Italia - è nato nel 1844 - e la storica sede del Valentino, che lo ospita dal 1954 e che è oggetto di una lunga vertenza con il Comune di Torino.
Il club, riporta l'Ansa, ha chiesto aiuto alla presidenza del Coni e della Federazione Italiana Scherma. E tutto questo una settimana dopo la sentenza del Consiglio di Stato favorevole al Comune che ha confermato il pronunciamento del Tar di 3 anni fa in merito a una presunta irregolarità nel contratto d'affitto.
"Ci rivolgiamo al Coni - spiega il presidente Mario Vecchione in una lettera aperta, riportata dall'Ansa - perché non si tratta di una nostra caparbia volontà di mantenere lo status quo, ma di permettere alla scherma di continuare il suo felice percorso in questa sede alla cui gestione abbiamo impegnato la nostra vita professionale. Inoltre già nel 1954 il Coni si fece carico delle spese per i lavori alla Villa stipulando un accordo con il Comune".
La diatriba con il Comune è nata nel 2011, nell'anno in cui una bufera abbatté alcuni grandi alberi intorno alla villa procurando danni per 100.000 euro, cifra per la quale vennero fatti mutui. Mutui, secondo il Comune impropri, tanto da far decadere la proroga della concessione.