"La chiusura delle attività scolastiche in presenza a partire dalla prossima settimana, con l’estensione anche agli asili, alle scuole dell’infanzia e primaria in una larga parte della Regione addossa nuovamente alle famiglie, in particolare alle donne, tutte le difficoltà di conciliazione tra il lavoro e l’accudimento delle figlie e dei figli. Infatti l’attuale quadro normativo prevede sostegni normativi ed economici alle famiglie ma solo nelle zone rosse. Sarebbe invece necessario supportare le famiglie con congedi di adeguata flessibilità, durata e remunerazione, in tutti in casi in cui si deve ricorrere alla dad per le scuole dell’infanzia primaria e secondaria di primo grado". Lo scrivono in un comunicato congiunto i sindacati Cgil Piemonte, Flc Cgil e Fp Cgil.
"Bisogna avere una visione di insieme per non riprodurre lo schema già tanto denunciato di provvedimenti che si susseguono con tempi sfasati e che quindi non riescono a ridurre i loro effetti sulla vita concreta delle persone. In questo caso lasciando prima di tutto soli i genitori spesso in situazioni quasi impossibili per conciliare esigenze famigliari e lavorative".
"Per questo sono necessari provvedimenti coordinati nazionali e regionali che diano immediati aiuti per consentire alle famiglie di organizzarsi per supportare al meglio i propri figli e le proprie figlie nell'ennesimo momento di difficoltà cui l'emergenza pandemica li sottopone. Già nei giorni scorsi Cgil Cisl Uil nazionali hanno inviato al Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti e al Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, una lettera in cui sollecitano una “particolare attenzione al tema dei congedi per i genitori”, auspicando, nel contempo, maggiori possibilità di condivisione della responsabilità genitoriale".
"La CGIL Piemonte con le organizzazioni sindacali FLC CGIL e FP CGIL della scuola statale e non statale, dei nidi, dei servizi educativi interpellano le Istituzioni locali e nazionali e si battono perché non siano lasciate sole le famiglie e perché si provveda a un giusto welfare che garantisca in modo uguale ogni intervento a favore di un contesto sereno di crescita delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi della nostra regione e del Paese con interventi a breve e risolutivi".