Sui vaccini Rifondazione Comunista non ci sta e attacca Governo, Europa, case farmaceutiche e Regione Piemonte. La sezione locale del partito si è riunita, questa mattina, davanti alla Prefettura di Torino in Piazza Castello per protestare contro la gestione della campagna vaccinale messa in atto su più livelli.
Stop ai brevetti delle multinazionali
La prima richiesta è quella di un intervento forte sulle multinazionali produttrici: “Oltre a sottolineare – ha dichiarato il segretario provinciale Ezio Locatelli – le responsabilità per la mancata prevenzione e il mancato adeguamento del sistema sanitario pubblico, denunciamo il fortissimo ritardo sul piano vaccinale per responsabilità del Governo europeo e di quello italiano: dopo aver finanziato la ricerca delle case farmaceutiche, infatti, si sono letteralmente consegnati ai privati. La vera soluzione sarebbe quella di rimuovere o sospendere i diritti di proprietà dei brevetti delle multinazionali perché accesso e diritto alla cura siano garantiti in modo universale”.
No a campanilismi regionali
Il focus si è poi spostato a livello locale e, in particolar modo, sul governatore Alberto Cirio: “Troviamo scandaloso – ha proseguito Locatelli – che, a fronte dei ritardi conclamati, il presidente della Regione abbia affermato di voler fare da sé: questa è pura demagogia, il virus è presente ovunque e la sola strategia efficace di contrasto è su scala globale. Le logiche campanilistiche non portano ad alcun risultato ma solamente problemi”.
Vaccinazione di massa
Per dare forza alle rivendicazioni fatte, Rifondazione si richiama alla petizione lanciata a livello internazionale dal medico e attivista Vittorio Agnoletto e firmata – tra gli altri – dal presidente del Gruppo Abele don Luigi Ciotti, dallo scienziato Silvio Garattini e da diverse centinaia di ONG: “In questa situazione di emergenza – ha concluso – deve prevalere il diritto alla cura dei cittadini, non il profitto delle grandi case farmaceutiche e i campanilismi regionali. Vogliamo evitare guerre tra poveri ma garantire una disponibilità di massa che soddisfi il bisogno di vaccinazione di milioni di persone”.