Un business da circa 315 milioni di euro con un affidamento di cinque anni (3+2). Una gara che riguarda tutto il territorio piemontese ad esclusione di Alessandria e Asti, suddivisa in 5 lotti e nata nel 2018, prima della pandemia.
E’ stata aggiudicata in tempo di Covid a 3 società - Markas srl per i lotti 2/4/5, Samsic Italia spa per Città della salute – lotto 1 e Cm Service srl per il lotto 3 l'incarico di pulizia e sanificazione nelle strutture sanitarie del Piemonte. Ed ecco che il sindacato punta la lente d’ingrandimento sulle scelte operate in merito all’affidamento e all’accelerazione sui tempi di aggiudicazione, ritenuti da alcuni troppo frettolosi.
“Le polemiche alimentate in questi giorni e i relativi strascichi - dichiara Fabio Favola, segretario regionale della Filcams Cgil Piemonte - rischiano di distogliere l’attenzione sul tema che deve restare centrale: che fine faranno le circa 3000 lavoratrici e lavoratori che oggi operano nei servizi? Noi non abbiamo dubbi e riteniamo che la Regione Piemonte e le aziende aggiudicatrici debbano perseguire il nostro stesso obiettivo: non perdere un posto di lavoro, non ridurre le prestazioni e le ore di lavoro e garantire integralmente i contratti delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Dal sindacato sottolineano come "Tutta l’emergenza sanitaria legata alla pandemia del Covid19 ci ha fatto misurare l’importanza e il valore del nostro sistema sanitario e anche le nostre lavoratrici addette alla pulizia e alla sanificazione hanno sofferto e ancora oggi vivono una condizione di esposizione e di rischio elevatissime. Lavoratrici e lavoratori, con contratti part-time poveri, spesso definiti “eroi” ed “angeli” nel garantire servizi essenziali. Proprio per la loro importanza siamo fermamente convinti che i servizi che si andranno a gestire dovranno essere implementati da attività e prestazioni che anche dopo l’emergenza sanitaria, ancora lunga da superare, dovranno diventare strutturali e continui nel tempo".
A preoccupare, il ribasso che ha caratterizzato i capitolati che si sono aggiudicati l'appalto. “Definiti prima della pandemia, dovranno essere rivisti e incrementati alla luce di quanto l’esperienza del Covid19 ci ha rappresentato, a garanzia della tutela della salute dei cittadini piemontesi - aggiunge Favola -. Va da sé quindi che su questi servizi e sulla difesa della salute non si può speculare e perseguire la logica del risparmio e che riteniamo inaccettabile e pericolosa l’aggiudicazione avvenuta con forti ribassi (nel quadrante Novara Verbania Biella Vercelli il ribasso supera il 30%) che oltre a pregiudicare la qualità dei servizi si scarica inevitabilmente sull’occupazione, con tagli insostenibili ai contratti e alle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori, con il rischio di creare tanti nuovi poveri”.
La prova del nove sarà nei prossimi giorni, quando si insedieranno i tavoli di confronto previsti in occasione dei cambi di appalto.