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Economia e lavoro | 18 aprile 2021, 15:30

Come vivremo sulla Luna? La risposta la tenta Thales Alenia Space. Anzi, ne tenta 16

L'azienda che ha il suo cuore in corso Marche ha firmato un contratto con l'Agenzia Spaziale italiana per studiare alcuni progetti per rendere possibile la permanenza dell'uomo sul satellite terrestre

Uomo sulla Luna

L'uomo sulla Luna /foto Nasa

Cosa succederà, quando vivremo sulla Luna? La domanda si fa sempre più pressante. Perché dal "sé", nel corso dei decenni, si è passato al "come". E una risposta si fa sempre più necessaria. 

A tentare di darla, dal suo quartier generale di Torino, è Thales Alenia Space, la joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) che ha firmato un contratto con l’Agenzia Spaziale Italiana per lo studio di 16 progetti che possano rendere possibile la vita sulla Luna. Un compito nell'ambito del più ampio programma di esplorazione "Artemis" della Nasa.

Ma Thales Alenia Space non sarà da sola: con lei, in una squadra di "pensatori" di prima fila, anche altre aziende italiane importanti, anche se non strettamente legate all'aerospazio, come Enel e Stellantis.

Per ora si ragiona soltanto in termini di condizionale, ma tra i progetti in campo c'è lo "Shelter", un modulo abitabile che all’occorrenza diventa un rifugio pressurizzato. E proprio nella sede torinese di Thales, in corso Marche al confine con Collegno, si coordineranno studi che riguardano ipotesi come un sistema di telecomunicazioni lunari per facilitare le comunicazioni fra i vari elementi costituenti la base lunare, ma anche con la Terra.

Inoltre, sarà valutata la fattibilità di elementi pressurizzati di superficie, come un laboratorio lunare per esperimenti scientifici, elementi pressurizzati come una cupola vetrata di nuova generazione che possa permettere l’osservazione della Luna, della Terra e dello spazio profondo e un modulo abitale per gli astronauti.

Verranno considerati sistemi di trasporto per l’esplorazione della superfice lunare da parte degli astronauti o per il trasporto di sistemi tecnologici, fino a un rover automatizzato per la raccolta e il trasporto delle materie prime. Tra le infrastrutture di supporto alla futura base lunare si considererà anche un Lunar Data Centre che possa supportare la gestione di grandi dati e la capacità di calcolo di esperimenti sulla superficie lunare e un impianto di generazione e distribuzione di potenza.

Thales Alenia Space è al centro di un approccio di cross fertilization in cui l’intera filiera spaziale e non, di grandi, piccole e medie imprese collaborerà alla realizzazione di uno studio allo scopo di analizzare gli elementi fondamentali per l’esplorazione Lunare a 360 gradi con l’obiettivo di promuovere e supportare il sistema Italia nel mondo in linea con la visione strategica dell’ Agenzia Spaziale Italiana – ha dichiarato Massimo Claudio Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia -. Per Thales Alenia Space l’innovazione è l’elemento chiave per mantenere e rafforzare la competitività ed indirizzare nuove sfide e questo contratto è un esempio di come attraverso iniziative di sviluppo di tecnologie abilitanti, si favoriscono opportunità provenienti da altri settori, valorizzandone sinergicamente i risultati”.

Massimiliano Sciullo

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