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Attualità | 21 maggio 2021, 10:04

Picnic e panchine lungo la Dora, protesta del Comitato di Zona Aurora contro la riqualificazione istituzionale

Le sedute, fatte con assi e bancali e rimosse giovedì, sono state installate lo scorso sabato: “Vogliamo ricordare che in quel luogo ci vivono delle persone”

Le panchine installate lo scorso sabato

Le panchine installate lo scorso sabato

Un picnic in riva al fiume sulle panchine (rimosse giovedì) realizzate per l'occasione con assi e bancali: è questa l'iniziativa realizzata sabato 15 maggio – prima di raggiungere il ritrovo della manifestazione in favore della Palestina in piazza Castello - dal Comitato di Zona Aurora per protestare contro la riqualificazione del quartiere voluta dalle istituzioni anche attraverso la rimozione delle sedute di lungo Dora Firenze.

“Non siamo in una landa desolata”

A spiegare le motivazioni dell'azione, anche attraverso una metafora, sono gli stessi esponenti del gruppo: “Secondo la narrazione istituzionale e mediatica - hanno fatto sapere – sembra che Aurora sia una landa desolata in attesa di essere civilizzata da pionieri che, invece di indossare cappelli da cowboy e muoversi con le carovane, vestono completi e siedono in consigli di amministrazione o circoscrizione. Il loro obiettivo, però, è simile: mettere a valore un territorio, estrarne le risorse, generare capitale economico e distruggere quello sociale”.

Linguaggio edulcorato per nascondere le speculazioni

Lo sguardo è rivolto anche alla politica e agli investitori che stanno puntando sulle aree dismesse e abbandonate di Aurora, con un focus particolare sul linguaggio utilizzato per promuovere le azioni intraprese: “Dire – hanno proseguito – che l'obiettivo è quello di cacciare i poveri, gli esclusi e gli improduttivi attraverso un sistema di rialzo dei prezzi, sgomberi e sfratti, favorendo una progressiva sostituzione della popolazione può sembrare maleducato; meglio puntare su discorsi come 'portiamo il nostro stile fuori dagli schemi in un quartiere che ben rispecchia la nostra community multiculturale, cosmopolita e creativa'; sembra una parodia ma è la pubblicità dello Student Hotel di Bologna”.

Aprire spazi per i cittadini di Aurora

La riflessione si sposta, infine, sulle possibili contromisure: “Cosa può fare – concludono – chi è convinto che lo Student Hotel non serva a risolvere i problemi del quartiere ma a spostarli un po’ più lontano? Possiamo rimettere le panchine per ricordare che quel luogo non è disabitato ma vissuto da una comunità non immaginata, con esigenze e bisogni da ascoltare e non da negare. Una panchina tolta rappresenta una chiusura senza recinto, un deserto funzionale a chi vuole speculare; rimetterla è un piccolo gesto di riapertura”.

 

Marco Berton

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