Ripartire e riaprire vuol dire creare valore, ma anche saper attirare nuovi investitori e nuovi investimenti sul territorio. Da questa convinzione nasce l'accordo tra Regione e Confindustria Piemonte, per rafforzare la capacità di portare nella nostra regione aziende e capitali.
"Ma spesso, a causa soprattutto della burocrazia, noi non siamo un territorio attrattivo - dice Alberto Cirio, governatore del Piemonte -. Vogliamo individuare delle modalità di lavoro comune, ma non solo nella teoria: è un documento preciso, che chiama in causa anche Finpiemonte, per sfruttare al meglio anche le nuove risorse europee e il Recovery Plan".
Un ruolo importante lo giocano le infrastrutture: "Sono estremamente significativi i passi avanti per il Terzo Valico, per la logistica e il retroporto naturale della Liguria. Con la Tav, gli scenari futuri sul trasporto delle merci si fanno concreti e non più solo progetti sulla carta". "E un'altra freccia al nostro arco è rappresentata dalla presenza di un mondo accademico di primissimo livello, con Università e Politecnico. Una marcia in più che in pochi al mondo possono vantare".
Cirio: "Chi viene qui, poi deve rimanere"
"L'obiettivo principale però - sottolinea Cirio - è che chi viene a investire in Piemonte, in Piemonte rimanga. Non come è successo con Whirlpool. Non si viene a fare la spesa, a prendere i contributi, per poi scappare". Parole che vengono scandite mentre fuori dalle finestre della Regione si vedono i lavoratori del presidio Embraco, che entro il 30 giugno attendono novità sul progetto Italcomp, ma che sono loro per primi le vittime di passaggi di multinazionali che abbandonano il territorio.
"Il territorio ha tasselli importanti per ricostruire l'economia locale - aggiunge Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte -. Servono semplificazioni, strumenti attrattivi, ma anche modalità di valutazione di quello che andremo a offrire".
Attualmente le aziende a capitale estero occupano oltre 140mila addetti in tutto il Piemonte, di cui 70mila dell’industria. In Piemonte sono presenti quasi 1200 multinazionali a controllo estero provenienti da oltre 50 Paesi. Inoltre, le MNE in Piemonte svolgono un ruolo significativo anche per il tessuto locale dei fornitori, che beneficiano della loro presenza in termini di accesso ai mercati internazionali, adozione di sistemi gestionali avanzati, innovazione tecnologica e cultura manageriale.
Gay: "Sicurezza al centro dell'attenzione. Ora politiche per il lavoro"
E a poche ore dalla manifestazione per la sicurezza sul luogo del lavoro, Gay conferma che il tema rappresenta "una priorità anche per gli imprenditori. C'è la massima attenzione". E sullo sblocco dei licenziamenti ribadisce: "Bisogna riformare gli ammortizzatori sociali, puntando sulle politiche attive e dando formazione sia a chi cerca lavoro, sia anche rischia di perderlo".