Sono 176.400 le imprese italiane che si trovano in sofferenza e una su tre è al Sud. Tra le grandi città Torino è al quarto posto tra quelle con le aziende maggiormente in difficoltà. Sono i dati presentati dallo studio condotto dalla Cgia, che parla di società non finanziarie e famiglie produttrici che sono state segnalate alla Centrale dei Rischi della Banca d'Italia.
Cresce il rischio usura
Per questo motivo, le imprese non possono accedere ad alcun prestito erogato dal canale finanziario legale, "rischiando quindi - si afferma- di chiudere o di scivolare tra le braccia degli usurai". La Cgia di Mestre sottolinea quindi l'importanza che il Governo potenzi le risorse del "Fondo di prevenzione dell'usura" e aiuti le banche a sostenere le imprese, specie quelle di piccola dimensione.
Torino al quarto posto
A marzo scorso, Roma era al primo posto con 13.310 aziende, seguita da Milano (9.931), Napoli (8.159), Torino (6.297), Firenze (4.278) e Brescia (3.444). Le province meno interessate sono quelle meno popolate: Belluno (360), Isernia (333), Verbano-Cusio-Ossola (332) e Aosta (239).
In 22 anni di vita, l'importo medio di prestiti erogati dal 'Fondo' è stato di circa 50.000 euro per le Pmi e 20.000 euro per cittadini e famiglie. Dal 1998 al 2020, ai Confidi e alle Fondazioni lo Stato ha erogato 670 milioni che hanno garantito finanziamenti per un importo complessivo di circa 2 miliardi. Ma la situazione, complice l'emergenza economica innescata dal Covid, si è aggravata nell'ultimo periodo.