Un uomo, la sua cavalla, il ritratto di Papa Giovanni Paolo II: la storia di un’idea nata quattro anni fa da un desiderio di fuga, studiata nei dettagli, ma alla fine lasciata all’avventura, unita all’amore per il nostro Bel Paese.
“Facevo l’autista per bambini autistici, e lavoravo al Teatro dell’Opera come attore. Ma a un certo punto ci siamo stufati della routine quotidiana”. E in quel noi c’è Cristian Moroni e la sua inseparabile cavalla Furia.
Lo scorso 24 maggio è partito da Roccasecca dei Volsci, in provincia di Latina, con l’intenzione di girare tutta l’Italia, disegnando il perimetro dello stivale seguendone tutta la costa, e con qualche tappa speciale entro i confini, nelle zone montane.
Risalendo il litorale di Lazio, Toscana, Liguria fino a Ventimiglia, ha fatto il suo ingresso in Piemonte ed in questi giorni sta attraversando Pinerolese, Val Chisone e Val Susa. Dal maneggio del bioparco Zoom di Cumiana è risalito in direzione Fenestrelle, dove lui e Furia hanno soggiornato, ospiti della Fortezza più grande d’Europa, per poi ripartire e dirigersi verso Meana di Susa.
“Dobbiamo andare a Courmayeur a consegnare un ritratto di Papa Giovanni Paolo II – Moroni è un uomo diretto, piuttosto ermetico, eppure scenografico –. Il giorno prima che morisse, l’ho sognato, un sogno che mi ha colpito molto, eravamo abbracciati in montagna, e così ho deciso di omaggiarlo disegnandogli un ritratto, che ora intendo andare a consegnare… Cercherò un rifugio in montagna a Courmayeur, dove so che lui andava a sciare”.
Moroni e Furia sono partiti con pochi risparmi, e di volta in volta si affidano alla generosità ed all’ospitalità delle persone che incontrano lungo la penisola, in questo viaggio a cavallo che è un vero e proprio incontro fra persone, culture e paesaggi che costituiscono la nostra Italia: “La mia priorità, è la cavalla: se lei sta bene, sto bene anch’io – sottolinea Moroni – Siamo contenti dell’ospitalità, degli aiuti e del calore che abbiamo ricevuto finora. Non sappiamo esattamente quanto durerà questo nostro viaggio, ipotizziamo un anno e mezzo, ma è tutto all’avventura, dipenderà dalle condizioni meteo, e soprattutto, ribadisco, dalle condizioni di Furia”.
Questo staccare dalla quotidianità, il vivere a stretto contatto, uomo e cavalla, percorrendo l’Italia, conoscendo persone, sperimentandone la generosità, è un sogno che hanno trasformato in realtà. Moroni, per il futuro, però, ha già pronto un altro sogno: “Mi piacerebbe continuare la carriera da attore, ma al cinema”.