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Politica | 27 settembre 2021, 13:33

La Regione stanzia più di 9 milioni per i lavoratori in disagio economico, “dimenticati” dal Governo

Per l'assessore Chiorino un atto concreto per quei lavoratori più fragili che si sono trovati senza reddito ed esclusi dai decreti governativi

foto di repertorio

La Regione stanzia più di 9 milioni per i lavoratori in disagio economico, “dimenticati” dal Governo

La giunta regionale del Piemonte ha stanziato più di 9 milioni di euro (9.252.600) per sostenere con un contributo a fondo perduto di 600 euro i lavoratori in disagio economico. Sono 15 mila i potenziali beneficiari della misura.

Tra chi ha subito le conseguenze più pesanti del lungo lockdown della primavera 2020, vi sono alcune categorie particolarmente penalizzate: gli addetti ai servizi di pulizia, alle mense, ma anche chi lavora nei servizi educativi e nei poli museali, oltre ai lavoratori dello spettacolo e, in ultimo, chi stava svolgendo un tirocinio che è stato definitivamente sospeso nel periodo marzo-maggio 2020.

Per l’assessore al Lavoro Elena Chiorino è la Regione Piemonte che si pone, ancora una volta, in prima linea a supporto di lavoratori e famiglie che stanno ancora pagando il prezzo di una crisi dettata dalla pandemia e che sono stati completamente dimenticati dal Governo. La misura regionale prevede un intervento concreto, con l’assegnazione di un contributo una tantum, rivolto direttamente agli esclusi dagli ammortizzatori sociali o che hanno subito una riduzione della retribuzione a causa della sospensione (o della cessazione) della prestazione lavorativa nel periodo continuativo da marzo 2020 a maggio 2020.

Sono coinvolti dal provvedimento anche le lavoratrici e i lavoratori che non hanno ottenuto alcun ristoro dai vari provvedimenti statali nel periodo continuativo da marzo a dicembre nell’anno 2020 (sospesi da imprese per cessata attività senza stipendio e senza CIG, nell’impossibilità di licenziarsi per accedere alla Naspi); le lavoratrici e i lavoratori che hanno avuto accesso a prestazioni previdenziali o assistenziali in misura molto residuale, a causa della sospensione o della cessazione della prestazione lavorativa nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020 (lavoratrici/lavoratori degli appalti delle pulizie, servizi scolastici ed educativi anche della cultura e dei poli museali nonché lavoratori dello spettacolo con un contratto di lavoro fino a un massimo di 20 ore settimanali); i lavoratori e le lavoratrici occasionali con reddito sotto i 5.000 euro e non iscritti alla gestione separata, che hanno cessato o sospeso la prestazione lavorativa nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020.

comunicato stampa

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