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Economia e lavoro | 01 dicembre 2021, 15:03

Sanità e Pnrr, la rivolta dell'opposizione in Regione: "Stufi di non essere consultati. Blocchiamo il Consiglio fino a fine anno"

Tutte le forze della minoranza chiedono metodo e trasparenza nella discussione sulle Case di comunità e non solo. "Anche i sindaci non sono coinvolti". La replica di Icardi: "Massimo confronto con il territorio"

Sanità e Pnrr, la rivolta dell'opposizione in Regione: "Stufi di non essere consultati. Blocchiamo il Consiglio fino a fine anno"

Bufera in Consiglio regionale: il tema è quello della Sanità, su cui i fondi europei sono in arrivo, ma dei quali - è l'accusa alla maggioranza guidata da Alberto Cirio - non si discute. E la questione di metodo è più ampia. "Il Consiglio regionale, ma anche i sindaci e gli enti locali, non vengono minimamente coinvolti nella discussione sulle risorse del PNRR e sulle Case di comunità. La scadenza del 20 dicembre è dietro l'angolo e le Regioni hanno la grande responsabilità di destinare i 523 milioni da declinare sulla Sanità, in particolare su ospedali e case di comunità". Così Raffaele Gallo, capogruppo in Regione del Partito Democratico, sintetizza l'insofferenza delle opposizioni, che si sentono tagliate fuori da qualunque progettualità o confronto.

A RIDOSSO DELLE SCADENZE, ANCHE PER LA SCUOLA

"Oggi abbiamo l'occasione di investire risorse vere, costruendo o recuperando strutture già in uso. Ma in Consiglio regionale non se ne parla. La programmazione sanitaria è competenza del Consiglio, non della Giunta. E non pensino di arrivare fissando una scadenza di 24 ore. Avevamo chiesto una commissione ad hoc e ci è stata negata. Adesso diciamo basta: bloccheremo il Consiglio regionale fino a quando non ci sarà dato ascolto. A cominciare dalla variazione di bilancio. Rappresentiamo un totale di un milione di elettori e vogliamo contribuire a fare il meglio per il Piemonte", prosegue Gallo. Il 23 febbraio sarà la data per l'edilizia scolastica "e anche su quei temi chiediamo di essere coinvolti, perché la sfida è altissima, per il bene del Piemonte".

ANCHE I SINDACI SONO TAGLIATI FUORI

E Sean Sacco, capogruppo Movimento Cinque Stelle aggiunge: "Terremo un comportamento duro perché non ci ascoltano e non ci coinvolgono. Né noi, né i sindaci. E non si tratta solo di cortesia istituzionale". "Si tratta di strutture da riempire di professionisti, ma non basta spostare personale da un luogo a un altro. E se non si affronta la questione con il giusto metodo si rischia di non risolvere i problemi del Piemonte".

BLOCCHIAMO TUTTO FINO A FINE ANNO

"Abbiamo parlato in queste settimane di temi che interessano poche lobby - dice Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali e Verdi -, mentre la Giunta si è pronunciata su questioni decisamente più gravi. Senza ascoltare i Comuni e spesso descrivendo come fondi Pnrr risorse che non lo sono. E sulle case di comunità ci sono Comuni che da mesi trattano con la Giunta su dove sistemare le strutture, mentre il Consiglio non ne sa nulla. Anche i grandi Comuni, compresa Torino, deve rincorrere la Giunta". "Abbiamo qualche sospetto che la graduatoria sia legata alla vicinanza politica, più che ad altri parametri. E il fatto di dover fare in fretta non può che portare a fare errori. Se la situazione non cambia, non approveremo più nulla da qui a fine anno".

ETICHETTE E GIOCHI DELLE TRE CARTE

"Sono i problemi che ci preoccupano di più - conferma Steven Palmieri, sindaco di Alpignano - e finora non è chiaro nemmeno di cosa stiamo parlando. Una scatola vuota con un'etichetta, che può diventare un gioco delle tre carte e in cui ci vengono chieste osservazioni su discorsi di cui non si sa ancora nulla".

"Manca un piano sociosanitario generale. Noi siamo pronti a discutere fin da domattina alle 6. Ma ci deve essere la disponibilità della maggioranza", conclude Raffaele Gallo.

ICARDI REPLICA: 'MASSIMO CONFRONTO CON IL TERRITORIO'

"Tutte le proposte delle Aziende sanitarie locali sul Pnrr sono state vagliate e condivise dagli Uffici dell’Assessorato e dall’assessore alla Sanità, dopo di che i direttori generali sono stati incaricati di confrontarsi con i sindaci del territorio e di raccogliere le loro proposte. Allo stesso modo si è agito con Torino, dove c’è già stato un primo incontro con l’assessore comunale alla Sanità, a cui ne seguirà un altro venerdì prossimo. Abbiamo lavorato all’insegna del dialogo e del confronto istituzionale con tutti. Mi riesce pertanto difficile accettare l’affermazione secondo cui la gestione dei fondi del Pnrr per le Case e gli Ospedali di comunità stia avvenendo da parte della Sanità regionale senza alcun coinvolgimento del territorio. Semmai occorre dire, invece, che ancora ieri il ministro della Salute ha prospettato un ulteriore taglio del 5 per cento delle risorse del Pnrr destinate alle Regioni del Nord per darle a quelle del Sud, mettendo di nuovo in forse la programmazione generale degli interventi, già penalizzati dal precedente taglio del 10 per cento. Sono queste le vere incertezze, non certo l’iter programmatorio della nostra Regione, che sta agendo in piena condivisione con il territorio": così l’assessore regionale alla Sanità Icardi ha replicato alle dichiarazioni dei Gruppi di opposizione.

"Dopo che il Ministero aveva deciso di sottrarre al Nord il 10 per cento delle risorse a favore del Sud – ha proseguito l’assessore Icardi - il numero delle Case di comunità realizzabili in Piemonte era sceso da 93 a 90. Con l’ulteriore ridimensionamento proposto ieri dal ministro, si passerebbe per il Piemonte a 82 Case di Comunità, il che vorrebbe dire dover ridiscutere gran parte del Piano. Uno scenario che costringerebbe il Piemonte, come tutte le altre Regioni, ad una ulteriore corsa contro il tempo, subendo decisioni che certamente non appartengono alla nostra volontà".

Massimiliano Sciullo

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