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Politica | 06 dicembre 2021, 14:30

Allontanamento Zero, Canalis (Pd): "Le audizioni in commissione dimostrano l'impianto sbagliato della legge"

La consigliera regionale: "Si rischia di esporre la norma regionale a un conflitto di attribuzione vista l'esistenza di una riserva statale sulla materia"

Allontanamento Zero, Canalis (Pd): "Le audizioni in commissione dimostrano l'impianto sbagliato della legge"

"Nell’audizione svoltasi questa mattina in IV Commissione consiliare, la procuratrice Emma Avezzù ha sottolineato come vi sia una riserva statale sulla materia degli allontanamenti dei minori dalla famiglia d’origine, richiamando in particolare il precedente della sentenza n. 438/2008 della Corte Costituzionale, a seguito dell'impugnativa della Legge Regionale 21/2007. Sussisterebbe pertanto un serio rischio di impugnativa della norma". Lo ha detto la consigliera regionale Monica Canalis (Pd).

"La normativa nazionale prevede già il divieto di allontanamento per mere ragioni economiche, e contempla, tramite il Reddito di cittadinanza e l’Assegno unico, un aiuto economico per le famiglie con figli, mentre la normativa regionale, fatta di leggi, protocolli e procedure consolidati nel tempo, ha già previsto un serio monitoraggio sugli allontanamenti e una seria progettualità di sostegno alle famiglie in difficoltà".

"La Procuratrice ha anche ricordato che, nell’ambito degli affidi intrafamiliari, i parenti fino al quarto grado devono rispondere non soltanto al requisito della disponibilità, ma anche a quello dell’idoneità, purtroppo sottaciuto dal testo di Caucino, e che l’aiuto alla famiglia non debba essere meramente economico, ma piuttosto in termini di accesso ai servizi".

"Pare grave che il potere esecutivo della Regione Piemonte invada inoltre palesemente il campo del potere giudiziario, prevedendo una serie di prescrizioni tese a rallentare o impedire gli allontanamenti, trascurando che gli allontanamenti sono sempre e comunque una decisione dell’autorità giudiziaria".

"Riteniamo che il DDL Caucino non sia soltanto privo di una dotazione finanziaria e fondato su presupposti sbagliati, che contrappongono famiglia d’origine e servizi e antepongono i bisogni della famiglia d’origine ai bisogni dei minori, ma sia anche pleonastico rispetto alla normativa nazionale e regionale in vigore, o addirittura impugnabile dal Governo nazionale. Pensiamo che l'assessore farebbe meglio a ritirarlo e riscriverlo oppure sostituirlo con un aggiornamento delle Linee Guida esistenti. Purtroppo oggi l’assessore Caucino era nuovamente assente in Commissione".

 

comunicato stampa

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