C'è una Torino proiettata al futuro, che sogna di tornare a navigare il fiume Po e una Torino "ferma", impantanata nelle sabbie mobili del degrado e dell'abbandono. La prima è la Città che progetta di rimettere sul fiume i battelli per solcare il Po tra i Murazzi e Moncalieri, la seconda è rappresentata dal molo, ex attracco di Valentino e Valentina, che pare "affogare" nel degrado.
Il progetto per far tornare i battelli sul Po
Negli ultimi giorni del 2021 la Giunta Lo Russo ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per far tornare i battelli tra i Murazzi e Borgo Navile. Il costo? 10 milioni di euro, finanziato dai soldi del Pnrr, all'interno della riqualificazione del Valentino, il cui costo complessivo ammonterà a 180 milioni di euro.
Il progetto prevede interventi di manutenzione degli imbarchi esistenti (Borgo Navile, Le Vallere, Piscina Lido, Italia ’61, Borgo Medievale, Murazzi), con rifacimento della pavimentazione in legno dei moli, oltre alla sostituzione delle transenne in ferro ammalorate. Verrà poi realizzata una struttura per il rimessaggio delle imbarcazioni subito a monte della passerella Maratona, costituita da una darsena lunga 70 metri e larga 23, dotata di pontile galleggiante e carro-ponte per sollevare gli scafi.
Il presente fatto di fango e immobilismo
Se i progetti e le ambizioni sono importanti, l'orizzonte temporale non gioca a favore di un presente contraddistinto da degrado e sporcizia: i battelli torneranno sul Po nel 2026, tra 4 anni. Oggi l'ex attracco di Valentino e Valentina rimane avvolto in una coltre di abbandono. Erbacce ovunque, fango, scritte, detriti e rifiuti. Una situazione immobile, ferma da quel lontano novembre 2016.
Il tempo sembra essersi fermato dal giorno in cui i "battelli gemelli" andarono alla deriva a causa della piena del Po. Dieci anni dopo si proverà a farli tornare sul fiume a far rivivere gli attracchi. In mezzo una decade di immobilismo e fango.