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Economia e lavoro | 10 gennaio 2022, 16:00

Ex Embraco, tra due settimane finisce la cassa. Mercoledì l'incontro con Nosiglia

All'orizzonte lo spiraglio di un nuovo ammortizzatore sociale "per rioccupazione", ma dai sindacati si predica prudenza (in attesa di un appuntamento dal Mise)

presidio di lavoratori in strada

Il presidio dei lavoratori ex Embraco a Roma, davanti al Mise, poco prima di Natale

"Non si possono parcheggiare le persone per anni, in questa maniera". A due settimane dalla scadenza dell'ultima proroga della cassa integrazione, gli operai ex Embraco scrutano l'orizzonte, proprio nella settimana in cui dovrebbe tenersi un nuovo incontro sulla vertenza che riguarda lo stabilimento di Riva di Chieri, i suoi quasi 400 lavoratori e un futuro che sembra delineare una nuova possibilità. Anche se i sindacati su questo aspetto predicano prudenza e piedi di piombo.

Le speranze dei lavoratori

All'interno della nuova Finanziaria è stata infatti inserita una forma di ammortizzatore sociale che viene definita come "cassa integrazione per ricollocamento" e - a detta dei lavoratori che hanno ricominciato il presidio davanti alla Regione, in piazza Castello, alla Tenda del lavoro Torino - "C'è una novità. Questa norma potrebbe inserirci in un percorso di Cassa integrazione con ricollocazione".

"Sono uscite una serie di normative che si chiamano Misure per il lavoro e toccano anche il tema della sicurezza - proseguono -. Alla pagina 3, per le aziende che si stanno concentrando sulla rioccupazione, con l'accordo delle parti sindacali possono richiedere 12 mesi di cassa integrazione per portare avanti l'attività di rioccupazione. Ricadono in questa situazione tante realtà, ma anche la nostra. Chiediamo al premier Draghi e al Mise, con Giorgetti e Todde, di fare il loro lavoro".

La vicinanza di sindacati e Nosiglia

Questa ipotesi viene seguita da vicino anche dall'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, che nei prossimi giorni riceverà proprio gli operai ex Embraco. Ma dai sindacati si predica prudenza. Come sottolinea Ugo Bolognesi, di Fiom Cgil: "La cassa integrazione deve essere legata a un rapporto di lavoro. Ma ci aspettiamo che il Mise ci dica qualcosa di più sul piano di ricollocazione, stiamo appunto aspettando che ci comunichino una data".

 

Massimiliano Sciullo

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