Il governo di Kiev ha convocato l’ambasciatrice croata chiedendo una smentita ufficiale alle parole di Zoran Milanović, presidente della Croazia, che si è espresso in maniera molto schietta a proposito dell’Ucraina e della posizione croata rispetto alla crisi NATO-Russia. Le dichiarazioni di Milanović sono state considerate “categoricamente inaccettabili” e hanno provocato “profonda delusione” a Kiev: il presidente croato aveva infatti definito l’Ucraina uno dei Paesi più corrotti al mondo, al quale non bisogna dare spazio nella NATO, e aveva detto che la Croazia non vuole partecipare all’aumento delle forze dell’Alleanza Atlantico in Europa Orientale. Il governo di Zagabria si è scusato e ha rettificato quanto comunicato dal suo presidente. È un caso che ricorda il recente incidente diplomatico con la Germania, col vice ammiraglio tedesco Kay-Achim Schönbach costretto a farsi da parte dopo aver detto che la Crimea appartiene alla Russia e non tornerà più sotto la giurisdizione ucraina.Come riportato dal sito Strumenti Politici, Kiev ha convocato l’ambasciatrice tedesca per farsi rendere conto dell’accaduto, mentre l’ambasciatore ucraino in Germania si è espresso con parole di fuoco per biasimare le esternazioni dell’ormai ex vice ammiraglio. Ma in Germania qualcuno si è levato a favore diSchönbach: si tratta dell’ex capo delle Forze armate Harald Kujat, secondo cui le sue parole non costituicono un’infrazione disciplinare e quindi non devono essere causa di dimissioni. Intanto la Germania ha bloccato l’invio diobici D-30 che dall’Estonia erano destinati all’Ucraina: anche per questo motivo Kiev è irritata con Berlino.
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