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Sanità | 29 marzo 2022, 16:32

Medici e dirigenti dell'Asl To5 alzano la voce: "Vogliamo essere coinvolti nella scelta del nuovo ospedale unico"

Lettera aperta indirizzata all'assessore regionale Icardi, al direttore dell'Asl Pescarmona e ai sindaci di Moncalieri, Chieri e Carmagnola. "Basta perdere tempo, le strutture attuali sono al collasso"

piantina ospedale unico asl to5

Medici e dirigenti dell'Asl To5: "Vogliamo essere coinvolti nella scelta del nuovo ospedale unico"

Con una lettera aperta indirizzata, tra i tanti, all'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, al direttore generale dell'Asl To5 Angelo Pescarmona, oltre che ai sindaci di Moncalieri, Chieri e Carmagnola, 133 tra medici e dirigenti sanitari dell’Asl To5 (appartenenti ad Anaao Assomed e altre sigle sindacali) chiedono certezze sul destino del futuro ospedale unico, dopo che è emersa la possibilità che sia Cambiano il nuovo sito indicato dalla Regione, a seguito dell'ennesima perizia commissariata, dopo che era stata 'congelata' l'ipotesi Vadò.

"A partire dagli anni 90’ si sono susseguiti vari progetti sanitari per il territorio dell’Asl To5: Hopital du Piemont (anno 1994 - 360 posti letto), Ospedale Nuovo di Moncalieri (anno 2008 - 360 posti letto), Ospedale Unico ASL TO5 (anno 2013 - 360 posti letto) ed infine nel 2015 Ospedale Unico ASL TO5, 460 posti letto. Dopo numerose perizie, da parte di più enti e dopo accurate analisi di commissioni regionali di esperti, siamo ancora in attesa dell’individuazione della sede in cui il principale ospedale dell’Asl verrà edificato", viene fatto notare nella missiva.

"Non si può aspettare ancora"

"Di certo, abbiamo solo un nome ed il numero dei posti letto. E’ noto che i tre presidi di Chieri, Moncalieri e Carmagnola, sono stati edificati quando i tempi di cura, le tecnologie, la stessa accessibilità alle strutture, tutte nei centri storici delle città, erano molto differenti da quelli attuali", viene fatto notare da medici e dirigenti dell'Asl To5. "La vetustà delle strutture è ben dimostrata dal costo della loro manutenzione, purtroppo talvolta anche poco efficace... La pandemia ha accentuato le difficoltà gestionali, logistiche ed amministrative della nostra ASL, e confermato l’insostenibilità di un’Azienda frammentata su tre presidi ospedalieri, mutuamente dipendenti l’uno dall’altro ma isolati dalle distanze fisicheLe asperità che l’ASL ha affrontato negli ultimi anni ci dimostrano che la scelta di procrastinare ulteriormente la costruzione dell’Ospedale Unico si traduce nel favorire il perpetuarsi delle difficoltà che la nostra Azienda fronteggia quotidianamente".

"Chiediamo di essere ascoltati"

"Esprimiamo la nostra preoccupazione riguardo al ritardo nella realizzazione di un’opera discussa da più di un decennio, e che è stata diverse volte messa in agenda dalle Amministrazioni locali e regionali, senza tuttavia incontrare la risolutezza necessaria alla sua realizzazione".

Ed allora medici e dirigenti ritengono che "dopo che molte parole e polemiche sono state fatte sull’Ospedale Unico, ma in qualità di medici dipendenti riteniamo di dover essere ascoltati riguardo alle attuali criticità e alle future proposte per lavoratori e pazienti, e aggiornati su tempistiche di avvio e conclusione dei lavori; stakeholders coinvolti; livello di coinvolgimento degli operatori sanitari; individuazione del sito definitivo di costruzione; eventuali progetti di riqualificazione delle strutture esistenti".

"Chiediamo, pertanto, di essere coinvolti nel dibattito per l’Ospedale Unico in occasione di un incontro pubblico, in cui sia possibile confrontarsi, in cui vengano date risposte e manifestato un impegno concreto nella realizzazione del suddetto progetto", conclude la nota. Buttando il pallone nel campo della politica, in attesa di una risposta.

Massimo De Marzi

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