Si solleva il sipario sulla Galleria "torinese" di Intesa Sanpaolo. Un gioiello che, dopo lunghe lavorazioni, oggi si propone al pubblico come uno dei musei in cui il colosso del credito mette in mostra un prezioso patrimonio di fotografie e di stile Barocco piemontese in piena piazza San Carlo.
"C'è stato qualche rallentamento a causa del Covid, ma non abbiamo mai perso di vista l'obiettivo di fare di Torino una delle Gallerie più importanti - commenta Gian Maria Gros Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo - con una specializzazione verso le immagini".
Sarà sede dell'archivio Publifoto
Infatti il museo sarà sede dell'archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, ma anche del ciclo pittorico dell'antico oratorio di Intesa Sanpaolo. Si tratta del tassello che va a completare il mosaico più ampio che coinvolge anche le sedi espositive di Milano, Napoli e Vicenza.
"E a chi si chiede - prosegue - se una banca non ha di meglio su cui investire, che non sia in cultura, rispondo che essendo noi in Italia, nelle giuste proporzioni, no: non c'è nulla di meglio".
Palazzo Turinetti custode di immagini e opere d'arte
Complessivamente si tratta di una superficie di diecimila metri quadri, distribuiti su cinque piani, si cui tre sottoterra. Si trova all'interno di Palazzo Turinetti, in piazza San Carlo 156, affacciato sul salotto di Torino.
Il progetto è stato curato dall'architetto Michele De Lucchi (Adml circle) e custodisce qualcosa come 7 milioni di scatti realizzati tra gli anni Trenta e gli anni Novanta. Accanto a questi, anche alcune opere del Gruppo, tra cui il ciclo pittorico dell'antico Oratorio della Compagnia di San Paolo.
L'accesso al museo avviene dal cortile della banca, in piazza San Carlo, tramite un grande scalone che conduce i visitatori sottoterra per iniziare la visita. Al primo piano sotterraneo saranno allestite le mostre temporanee, oltre alla realizzazione di alcune aule didattiche e la possibilità di osservare attraverso la grande vetrata la Sala dei 300, storica stanza in cui si svolgevano la assemblee dell'istituto bancario Sanpaolo Imi.
Al secondo piano ci sarà la biglietteria, ma anche il luogo di snodo verso le diverse aree dell'area. Il terzo piano sotterraneo sarà al fondo di una manica lunga con touchscreen e un imponente patrimonio di fotografie. Il piano terreno gode del chiostro all'aperto della banca, mentre al piano nobile il percorso museale offre l'occasione di visitare dipinti, sculture, arazzi e arredi dei secoli dal 1300 al 1700.
Due mostre avranno il compito di inaugurare gli spazi museali di Intesa Sanpaolo: una dedicata al cambiamento climatico (di Paolo Pellegrin) e allo sbarco sulla Luna, a cura di Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso.
Lo Russo: "Un luogo simbolo, una responsabilità per tutti"
"È stato un progetto di certo non banale, in un luogo simbolo della città - commenta il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo - e la scelta di questo luogo per un investimento così importante è un ulteriore elemento di responsabilizzazione per la città".
"Un patrimonio che si presenta dopo un evento come Eurovision, svolto alla grande e con grande sicurezza. Ma soprattutto non un'astronave atterrata in città, ma un veicolo che ha trasportato tutti - aggiunge Lo Russo - Abbiamo alzato l'asticella e ora bisogna mantenere il livello. E questo è un ottimo modo per farlo".
Cirio: "I soldi ci sono perché arrivano da una banca che sa fare la banca"
In un contesto di questo genere, però, secondo il governatore del Piemonte, Alberto Cirio "non bisogna mai dimenticare da dove arrivano i soldi. Se noi siamo qui oggi, è perché la banca da fare la banca. Non dalla beneficenza. E quindi dal lavoro".
"E ora siamo alla restituzione alla collettività - prosegue - oggi Intesa restituisce alla città un patrimonio che cercheremo di mettere a sistema per farlo rendere, in una città che sta cambiando pelle pur mantenendo la sua anima industriale che paga ancora un terzo degli stipendi".
Non solo arte: "La Guerra rende ancora più urgente il Pnrr"
Impossibile, in un momento così, non pensare però anche all'attualità. "La guerra distrugge e gli sui Paesi del mondo, soprattutto i più poveri, possono esser gravi - dice Gros Pietro - Nel nostro Paese è importante andare avanti con i progetti che sono stati avviati. Abbiamo un Pnrr fondamentale e la guerra in Ucraina aggiunge quell'esigenza di urgenza che già prima erano presenti. Per fortuna l'Europa si era già mossa nella direzione del cambiamento".
"L'invasione dell'esercito russo, perché mi rifiuto di pensare che sia interprete di tutto il popolo russo, scuotono l'ordine civile delle cose - aggiunge il presidente emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli - e solo la cultura può lasciare la speranza di riallacciare i fili e i legami tra le persone".