Italia, Grecia, Europa dell'Est, Cina, America Latina e Africa si sono esibiti sullo stesso palcoscenico, sfoggiando le tradizioni, i costumi, i suoni delle proprie terre. È successo domenica scorsa al Teatro Gobetti di Torino, con la partecipazione di sei associazioni del capoluogo pimontese. Tema: la cultura occasione d’incontro di comprensione e pace.
L'evento si è tenuto sotto il patrocinio della Città, della Città metropolitana, della Regione Piemonte e de “Consulatul General al Romaniei la Torino” ed è stato organizzato dalla FARMP ( Federazione delle Associazioni Romene e Moldave del Piemonte), con la collaborazione di: AMECE, Armonia, Panafricando, Associazione Piemonte-Grecia "Santorre di Santarosa", Semilleros, Zhisong, Ansamblul Folcloric „CARPATICA” -Torino, Centro di Cultura e Tradizioni di Torino, Folk Danza Venaria e I Musicanti di Halanwà.
Lo spettacolo si è aperto con il discorso di Sua Eccellenza Ioana Gheorghias, Console Generale della Romania a Torino, Sua Eccellenza Kamal Eddahri, Viceconsole del Regno di Marocco a Torino e Massimiliano Ziella, Presidente della Federazione delle Associazioni romene e moldave di Piemonte, che hanno salutato l'iniziativa, plaudendo al mirabile sforzo organizzativo e di coesione confluito nello spettacolo teatrale.
“Culterra” - alla sua prima edizione - ha messo in risalto un mondo variegato, pieno di colori e vitalità, in una sinergia totale tra le varie associazioni partecipanti, italiane e di altre estrazioni etniche.
“Lo spettacolo è stato il momento finale di un complesso lavoro di organizzazione, fatto di incontri, dove persone di ogni età e di diverse cittadinanze hanno collaborato per progettare un’occasione di incontro e festa”, ricorda il presidente Ziella. Un caleidoscopio festoso che ha messo in scena i canti e i balli delle vicine valli alpine e dei ben più lontani paesi africani o asiatici.
“È emblematico”, continua il presidente, “che lo spettacolo sia stato aperto da una sfilata di bandiere e con il sottofondo musicale di “We are the world”, e che si sia concluso con un ballo piemontese occitano, eseguito dai rappresentanti di ognuna delle comunità etniche partecipanti: sì è voluta simboleggiare l'unità nella diversità”.
Particolarmente toccante anche il momento in cui i bambini hanno portato sul palco una serie di cartelloni realizzati con il messaggio: IL MONDO HA FAME DI PACE. UNITI INSIEME. PIÙ CULTURA. SENZA GUERRA.