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Politica | 07 agosto 2022, 16:20

Elezioni politiche, Calenda rompe col Pd: "Non intendo andare avanti con l'alleanza"

"Quando abbiamo fatto l'accordo ci siamo detti che dal giorno dopo un pezzo della coalizione non avrebbe bombardato l'agenda Draghi, sennò ci saremmo fatti ridere dietro dal Paese"

Elezioni politiche, Calenda rompe col Pd: "Non intendo andare avanti con l'alleanza"

"Non intendo andare avanti nell'alleanza con il Pd, non mi sento a mio agio con questo, non c'è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica così ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza". Lo ha dichiarato a sorpresa Carlo Calenda, leader di Azione a 'In mezz'ora in +".

Nei giorni scorsi l'alleanza tra il Partito Democratico e Azione era stata messa in discussione dallo stesso Calenda che aveva manifestato insofferenza verso la presenza di altri partiti all'interno della coalizione.

"Alla vigilia di queste elezioni - ha detto Calenda ho intrapreso un negoziato col Pd, non ho mai voluto distruggere il Pd, con con Letta abbiamo iniziato un negoziato per costruire una alternativa di governo. Ma mano a mani si univano pezzi che stonavano. Oggi mi trovo a fianco a persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi. Mi sono un po' perso. Nei giorni scorsi sono andato da Enrico Letta e gli ho proposto di fare un'alleanza netta e che rinunciavo ai collegi, avrei accettato anche solo il 10%. La sensazione è che c'è il Pd in mezzo e poi una serie di forze, ho perso il conto. Ma c'era un punto chiaro, il fatto che entrassero in coalizione Fratoianni non implicava che esprimessero da subito il no all'agenda Draghi. Invece c'è stato un crescendo, che ha dimostrato come sarà la campagna elettorale, che non sarà contro la destra ma demolirà l'area liberale della coalizione. Questa cosa è durata anche troppo. Quando abbiamo fatto l'accordo ci siamo detti che dal giorno dopo un pezzo della coalizione non avrebbe bombardato l'agenda Draghi, sennò ci saremmo fatti ridere dietro dal Paese".

"A questa proposta - ha aggiunto Calenda - si sono aggiunte personalità che italiani non vogliono più vedere, è arrivato di tutto, Di Maio, Di Stefano.... una grande ammucchiata di persone. Da parte mia non c'è stato un equivoco, ma l'ingenuità che il Pd fosse pronto a decidere di rappresentare la sinistra senza correre dietro a Fratoianni, Bonelli e domani ai 5 stelle, che Letta avesse capito che la coerenza è fondamentale. Che il Pd avesse fatto la sua Bad Godesberg. Ed ho sbagliato. C'erano due pulsioni, una a fare una proposta di governo una a fare un Cln (Comitato di liberazione nazionale) e alla fine in Enrico è rimasto al Cln".

Il leader di Azione, alla domanda su una possibile alleanza con Matteo Renzi ha risposto: "Non l'ho sentito, ma gli dirò che come non si fa la politica di destra contro sinistra non si fa nemmeno contro chiunque. Bisogna spiegare agli italiani come governare. Non ho parlato con Renzi, ci parlerò".

Vede una strada convergente? Gli ha chiesto la conduttrice Lucia Annunziata. "Lo vedremo. Negli ultimi due giorni ho ricevuto dai renziani contumelie, qualsiasi scelta non coincida con quella di Renzi per loro è una scelta da traditore della patria".

Le parole di Calenda sono state commentate dal leader del Pd Enrico Letta: "Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l'unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell'interesse dell'Italia".

redazione

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