Sono 5 le priorità illustrate da Coldiretti Piemonte, sulla scia di quelle presentate all’Assemblea Nazionale lo scorso 28 luglio, per focalizzare in modo rapido e concreto le necessità più urgenti del mondo agricolo nei confronti del futuro Governo.
“Dal garantire la sicurezza alimentare ed il diritto al cibo alla necessità che il prossimo Psr 2023-2027 preveda misure efficienti e razionali con specifiche risorse per l’insediamento dei giovani imprenditori, dall’urgenza di accelerare sul piano invasi per rispondere concretamente all’emergenza siccità alla priorità di fermare i danni e le predazioni da fauna selvatica fino a tutte quelle strategie per bloccare il consumo di suolo: questi in sintesi i punti su cui ci siamo focalizzati e che rappresentano gli impegni che le forze politiche hanno sottoscritto durante l’incontro – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - E’ già a rischio chiusura 1 impresa agricola piemontese su 3 delle 90 mila, oltre a 342 tesori del gusto, 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc, a causa dei costi di produzione e dell’energia alle stelle, della siccità, dei danni da selvatici, delle speculazioni lungo le filiere e, non da ultimo, dei due anni di pandemia".
"Senza una strategia immediata ed azioni puntuali si prospetta un vero e proprio crack alimentare, economico ed occupazionale. Per questo abbiamo bisogno di una classe politica che guardi al territorio, ma al contempo abbia una visione lungimirante e fortemente orientata a superare le logiche individualistiche", concludono gli esponenti di Coldiretti Piemonte. "L’agricoltura, quindi, deve tornare al centro dell’agenda politica e per avere futuro il nostro Paese deve conquistare la sovranità alimentare ed energetica con scelte chiare e decise, senza perdere altro tempo”.