Per festeggiare l’ingresso nella classifica delle 10 auto più vendute al mondo, Tesla Italia bandiva un contest per far conoscere “Model Y”, l’ultima nata nella terra della bandiera a stelle e strisce ma prodotta per l’Europa nella nuovissima giga-factory di Berlino. Che già prima del debutto è al 1° posto assoluto nelle vendite nella categoria dei Suv medi dove l’alimentazione termica la fa da padrona.
Partecipavo. Vincevo il contest. Ed ero contattato da Tesla per ritirare il premio: una Model Y da provare tutta per me!
Premetto che non ho mai guidato una Tesla. Ne ho apprezzato da sempre le linee e le proporzioni che reputo perfette nella berlina entry-level Model 3. Nel tempo ho percorso svariati km qua e là e sono anche stato passeggero. Ma una prova su strada in cui saggiassi le caratteristiche della vettura, quella non l’avevo ancora mai fatta. Perché potendo scegliere cosa guidare, preferivo sempre modelli con alimentazione convenzionale. Di contro ho però seguito tutte le presentazioni statiche dei modelli di Tesla. E ogni volta mi rammaricavo di finiture e qualità che personalmente non valgono il prezzo del biglietto.
Arriva il giorno della consegna: puntuale la scorgo in lontananza vestita di una scintillante livrea bianca metallizzata con dettagli neri: maniglie a scomparsa nere, cerchi in lega neri con pinze rosse, perimetro porta e calotte specchi neri. Il corpo vettura ha cintura alta e vetratura abbondante, oltre ad un tetto panoramico a tutta lunghezza: a prima vista sembra galleggiare su quegli enormi pneumatici Michelin a basso attrito da 21 pollici.
Accantonata la voglia di mettermi subito a bordo, scruto con attenzione gli accoppiamenti tra i lamierati esterni, ne apprezzo le fughe sempre uniformi, e gli accostamenti tra i paraurti e il resto carrozzeria appaiono solidi, stabili e ben lavorati. E noto con piacere che – più in generale – Tesla è cresciuta tanto, rispetto ai primi esemplari, negli assemblaggi delle finiture esterne.
Dopo la disamina degli esterni, è finalmente il momento di accomodarsi all’interno. L’ingresso al posto guida è agevole poiché la posizione è rialzata, dominante. Una volta dentro, la prima cosa che colpisce sono linearità e semplicità in cui mancano le bocchette di aereazione all’interno dell’abitacolo sostituite da una serie di spot invisibili perfettamente annegati qui e là come tra le due mensole della plancia: tra la parte inferiore – in legno chiaro nella versione che provo – e la parte superiore in morbida gomma, fuoriesce l’aria climatizzata e filtrata come fosse una naturale brezza! Come detto l’ambiente è essenziale, senza fronzoli e non ci sono comandi fisici a parte il devio-luci dietro alla razza sinistra del volante e al comando del cambio – dietro alla razza destra – stile Mercedes. La centrale di controllo è tutta racchiusa in uno schermo touch da 21” a centro plancia che domina la scena con grafica molto simile a quella degli smartphone della mela e da cui si comandano tutte le funzioni del veicolo, compresa la climatizzazione, la programmazione delle funzioni customizzabili, la navigazione.
Finalmente è ora di partire. Innesto la D tenendo premuto il pedale del freno e l’auto resta immobile. Rilasciando il pedale, dolcemente inizia a muoversi. Nonostante le dimensioni di circa 4,8m in lunghezza, circa 2m di larghezza e un’altezza di poco più 160cm, la percezione in manovra è che l’auto non sia poi così grande. La visibilità è buona in tutte le direzioni e dove non vede l’occhio, vedono le telecamere a 360°. La percezione una volta in marcia è che l’auto sia ben piantata a terra, forse è complice anche il peso di quasi 2.000 kg senza pilota e passeggeri. Al comando dell’acceleratore, poi, risponde sempre in modo preciso, puntuale, pieno e con una progressione entusiasmante. Tanto entusiasmate che se ti diverti a schiacciare con il piede destro, oltre alle accelerazioni brucianti, sentirai più che altro le urla dei passeggeri che non si capacitano come una vettura così silenziosa possa anche andare così dannatamente forte. In effetti i numeri di cui è capace questa Tesla Model Y 75 kWh Performance Dual Motor 4WD con trazione 4x4 sono degni di una supercar: 534cv, 3,7” nello sparo 0-100 ma soprattutto una forza straordinaria che ti schiaccia al sedile ogni volta che decidi di accarezzare l’acceleratore con un pizzico di decisione in più.
Se questo è il futuro che ci attende, sospendo... Poiché guardando fuori dai finestrini della Model Y mentre corre veloce, la percezione è quella che i paesaggi e le cose volino e si confondano tutt’intorno all’auto, mentre noi, da dentro, stiamo a guardare... Scusate, ma questo non è forse il presente?!