"Abbiamo un governo con una maggioranza netta. Voglio essere ottimista, lo siamo sempre quando si forma un esecutivo, ma siamo neutrali: noi siamo le imprese e l'importante è che creino le condizioni perché il Paese torni a crescere per creare lavoro". Così Giorgio Marsiaj, presidente dell'Unione Industriali di Torino a margine della presentazione della nuova edizione di Luci d'artista. La pagella che il mondo produttivo sabaudo esprime sull'esecutivo appena entrato in carica è ovviamente parziale, ma qualche orientamento riesce già a formularlo, in attesa dei fatti e della messa in pratica.
Presidente Marsiaj, quali sono le priorità che ponete sul tavolo del Governo Meloni?
"Chiediamo di poter tornare a crescere per creare lavoro per i nostri giovani: è una priorità dell'Italia, ma ancora di più di questo territorio dove la disoccupazione delle nuove generazioni è più alta che altrove. Ed è un dolore per un territorio che ha dato la cultura del saper fare e del saper fare bene a tutto il Paese".
L'industria ha ancora un ruolo da protagonista, nel futuro?
"Qualcuno ha messo in dubbio l'industria, ma è l'industria che fa da tessuto connettivo per il Paese, crea innovazione, alimenta i servizi e genera attrattività per il territorio. Abbiamo ottime scuole, atenei soprattutto con il Politecnico e l'Università, qui a Torino: poi i giovani dobbiamo saperli far viaggiare, ma anche trattenerli qui. Dobbiamo essere competitivi e pronti a fare export, che è il vero motore di ripresa".
La conferma di un piemontese come Pichetto al governo come la interpreta?
"La conferma di Pichetto come ministro è un'ottima notizia per il territorio: ha sempre dimostrato attenzione al territorio e alle esigenze della manifattura, oltre che del made in Italy, per il quale ora c'è anche un ministero. Può fare molto per quest'area".
E per quanto riguarda Giorgetti?
"Giorgetti all'Economia e il nuovo titolare del Mise (Adolfo Urso, ndr) sono nomi che apprezziamo. Giorgetti lo abbiamo già conosciuto quando era al Mise e ora si potrà lavorare ancora meglio. Il Mise che oggi indica con chiarezza il made in Italy mi trova d'accordo: io parlo addirittura di Made in Torino".
Meloni che ha garantito semaforo verde per chi ha intenzione di fare e di investire.
"Non mi stupisce, anzi: mi avrebbe stupito il contrario. Mi aspetto un grande supporto a chi vuole investire. Non solo i capitali stranieri, ma anche chi si trova già sul territorio e vuole investire, alle stesse condizioni degli altri: sta nelle aggregazioni e nelle partnership che passa la nuova competitività. Nell'automotive, ora definita come mobilità sostenibile, ma anche nell'aerospazio possiamo trovare le maggiori occasioni per il futuro e per tornare a crescere".
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