Con ‘Advocacy’, termine difficile da tradurre in italiano, si intende un atteggiamento di supporto e promozione nei confronti di politiche in grado di modificare gli assetti sociali, economici o legislativi di un determinato territorio. È la parola scelta dalla fotografa Aïda Muluneh, ospite a CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia per un incontro pubblico in programma martedì 15 novembre alle ore 18.30, per descrivere il proprio lavoro, considerando l’arte e la fotografia come strumenti attivi di cambiamento.
Attraverso immagini dai colori accesi e brillanti, l’artista di origini etiopi residente dal 1985 in Canada combatte gli stereotipi attraverso i quali, solitamente, viene ritratta l’Africa, senza rinunciare a trattare i temi tipici della fotografia documentaria, attraverso una poetica dal forte impegno sociale.
Ho trovato un nuovo linguaggio visivo - commenta Aïda Muluneh - che mi ha dato la libertà di approfondire vari argomenti che non potevo esprimere attraverso il fotogiornalismo. Sto parlando dell’impatto della falsa rappresentazione a cui ha contribuito la fotografia, di come viene visto il mio continente, l’Africa, e di come le persone di colore siano state spesso emarginate dallo sguardo straniero.
Al centro dell’incontro a CAMERA ci sono progetti come Water Life (2018), Road to Glory (2020), Crimson Echo (2022), nei quali, all’interno di paesaggi scarni, i soggetti ritratti mettono in scena gesti e posture teatrali esaltati da una reinterpretazione delle pratiche di body painting e degli abiti tradizionali.
È così che elementi reali e ricostruiti si mescolano in immagini che pongono l’accento su temi di pregnante attualità come la scarsità dell’acqua, la diffusione di malattie tropicali che colpiscono intere comunità o, come nel caso di Road to Glory, realizzato su commissione del Premio Nobel per la Pace 2020, assegnato al World Food Programme, su momenti del passato in cui tragedie e sofferenze hanno colpito alcuni paesi cambiandone inevitabilmente la storia.
In quest’occasione Aïda presenterà anche alcuni dei progetti di valorizzazione del linguaggio fotografico in Africa, come l’Addis Foto Fest, da lei fondato nel 2010, e l’Africa Foto Fair, piattaforma virtuale nata con lo scopo di promuovere la cultura fotografica nel continente, creando ponti fra luoghi e persone.
Per info: www.camera.to













