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Eventi | 29 novembre 2022, 08:20

Parte “Ero lì anch’io”: il progetto innovativo per aiutare i bambini che hanno assistito alle violenze domestiche

Presentato dall’ente benefico Casa Benefica a Camera, unisce il percorso educativo a quello psicoterapeutico. Di Brita: “Speriamo di aiutare i minori e loro mamme a superare il trauma”

Parte “Ero lì anch’io”: il progetto innovativo per assistere i bambini che hanno assistito alle violenze domestiche

Parte “Ero lì anch’io”: il progetto innovativo per assistere i bambini che hanno assistito alle violenze domestiche

Presentato “Ero lì anche io”, il progetto di Casa Benefica che si rivolge ai bambini vittime di violenza assistita. Tra le donne italiane che hanno denunciato violenze domestiche, il 32% ha dichiarato che i figli hanno assistito a uno o più di questi episodi. Per contrastare la violenza assistita nasce proprio questo progetto che si avvantaggia degli oltre 130 anni di esperienza di Casa Benefica.

Come funziona il progetto 

Nato nel 2002, coinvolge i minorenni e le loro mamme. In questa prima fase sperimentare saranno coinvolti 20 bambini che Casa Benefica segue già come ente pubblico.  A confrontarsi con il minore e con la mamma sarà un educatore che faciliterà e osserverà il comportamento del bambino, monitorandolo nel pre e nel post delle sedute di psicoterapia EMDR e confrontandosi con il terapeuta. Durante questo percorso dialogherà con la mamma che sarà inoltre messa in rete con altre donne che hanno vissuto gli stessi drammi. 

Gli obiettivi 

 

I minori che ne avranno bisogno beneficeranno di questi servizi di intervento educativo e di psicoterapia - spiega la direttrice Rossana di Brita -. L’innovazione sta nel fatto che si tratta di un progetto  integrato nell’ottica di individuate il percorso educativo più appropriato per aiutare la psicoterapia e quindi aiutare il bambino a risolvere il problema dovuto al trauma subito”. Tra un anno il progetto metterà insieme i dati raccolti da questa prima sperimentazione. “Vogliamo davvero aumentare l’efficacia e  l’efficienza dell’intervento educativo così da restituire ai minori la propria vita. Iniziamo con questa prima fase ma in base ai risultati miriamo a coinvolgere sempre più bambini”. 

Chiara Gallo

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