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Eventi | 10 dicembre 2022, 09:10

Il saluto corale fotografico di Elena Gariglio, docente dell’Unitre Perosa e Valli

La mostra inaugura domani e ripercorre un decennio di scatti per il corso che curava

Elena Gariglio in un suo autoscatto

Elena Gariglio in un suo autoscatto

Una mostra per salutare e ricordare un decennio di scatti. È questa l’idea di Elena Gariglio, al termine della sua esperienza come docente di fotografia per l’Unitre Perosa e Valli.

Negli spazi della storica Villa Willy, all’interno del Parco Tron di Perosa Argentina, che sono stati sede dei corsi tenuti da lei, sono esposti gli scatti degli allievi che si sono succeduti: “Non c’è un filo conduttore specifico, un tema da seguire – spiega Gariglio – perché ciò che conta non è il soggetto in sé, ma il messaggio che ciascuno è in grado di esprimere, attraverso una fotografia. La fotografia è solo semplici immagini, ma un vero e proprio linguaggio”.

Un linguaggio che l’uso e abuso di smartphone e filtri fotografici ha stravolto: “Adesso tutti sono fotografi, nel senso che tutti scattano fotografie, quasi esclusivamente con lo smartphone, e a mio avviso la qualità ne ha molto risentito – prosegue–. È questo il motivo principale per il quale ho terminato il mio ciclo di corsi (quest’anno è ancora docente, ma insegna come salvare e stampare le foto da smartphone e tablet, ndr) Già l’anno scorso ho notato che l’interesse per la fotografia con la macchina fotografica era calato”.

Gariglio si potrebbe definire una ‘figlia d’arte’: “Ho sentito parlare di fotografia fin dalla nascita, perché i miei genitori avevano il negozio a Perosa, e poi quando avevo circa vent’anni ho cominciato a lavorare in negozio anch’io, e ho proseguito per una trentina di anni”. Un’attività storica e un punto di riferimento per l’intera comunità, il negozio di fotografia e ottica, del quale si occupavano rispettivamente Elena ed il fratello Federico.

“Ho sempre fotografato per lavoro, ma è dopo che ho avuto modo di sperimentare e seguire in modo più puro la mia passione e la mia velleità artistica – racconta Gariglio –. Adesso però è un periodo un po’ fermo, lo definirei ‘grigio’, mi manca l’ispirazione. Diciamo che è la situazione generale a demotivarmi: seppur ci siano ancora dei grandi fotografi contemporanei in grado di entusiasmarmi, a livello generale vedo molta omologazione, e la gente per la maggior parte attratta da un gusto, che per me è una mancanza di gusto, di immagini che girano sui social, tutte molto simili tra loro e ‘artificiali’, che io trovo trasmettano molto poco”.

La mostra sarà visitabile, ad ingresso libero, a partire da domenica 11 dalle 10 alle 18.

Sabato 17 dalle 16 alle 18, domenica 18 con orario 10-12 e 16-18. Venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 gennaio sempre con orario 16-18. Sono possibili visite guidate su appuntamento, contattando il numero 3480778532. “Ci tengo a precisare come l’intera mostra sia completamente autofinanziata, ognuno si è pagato le sue stampe, non ci sono sponsor e neppure la partecipazione dell’Unitre. Si tratta proprio della volontà personale dell’intero gruppo, di fare quest’ultimo corale saluto fotografico” conclude Gariglio.  

Tatiana Micaela Truffa

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