Juventus penalizzata di 15 punti in classifica, l'ex presidente Andrea Agnelli inibito per 2 anni (30 mesi a Paratici, 20 a Cherubini, 8 a Nedved): dice questo la sentenza della Corte federale, che questa sera ha accolto l'istanza per la revocazione del processo plusvalenze presentata dalla procura Figc, riaprendo così il procedimento sportivo a carico della società bianconera.
Pesantissime le sanzioni (che tra l'altro coinvolgono solo la Juventus e non le altre società indagate, che sono state tutte prosciolte): il procuratore Giuseppe Chinè aveva infatti richiesto "soltanto" 9 punti di penalizzazione.
La riapertura del caso, visto che la Juve era stata assolta in primo grado e in appello, è stata possibile grazie ai "nuovi elementi" presentati dalla procura federale, in particolare le carte, con le nuove intercettazioni, in arrivo dall'inchiesta Prisma.
La Juventus aveva provato a difendersi sostenendo di non poter essere riprocessata per un episodio già andato a sentenza. Ora si rivolgerà al Collegio di garanzia del Coni, che corrisponde un po' alla "Cassazione" dello Sport: non entrerà cioè nel merito della sentenza ma ne valuterà la legittimità. In sostanza, non potrà ridurre o aumentare i punti di penalizzazione o i mesi di inibizione dei dirigenti, ma potrà solo dire se la sentenza è stata legittima, confermandola, oppure no, cancellandola del tutto.