Twitter deve cambiare. Almeno, sembrano queste le intenzioni di Elon Musk, da poco tempo CEO del social network e già desideroso di apportare modifiche in apparenza rivoluzionarie. Tra queste, l’idea di un abbonamento a Twitter che dovrebbe garantire l’esenzione da tutti gli annunci pubblicitari presenti in piattaforma: questa l’idea espressa da Musk, proprio su Twitter, in un tweet del 21 Gennaio.
Le pubblicità su Twitter
Non tutti gli inserzionisti hanno gradito l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk. L’effetto delle nuove dichiarazioni di Musk e del suo posizionamento al vertice del social media può essere constatato verificando le variazioni di Twitter azioni di prezzo da allora su appositi portali, che permettono di tastare il polso della situazione azionaria del colosso.
Di certo, la situazione è complessa: da un lato alcuni inserzionisti hanno smesso di affidarsi al social network di Musk per pubblicare le proprie pubblicità; dall’altro, invece, a discapito della premessa, il quantitativo di sponsorizzazioni e inserzioni presenti in piattaforma sembra ancora tanto grande da giustificare, in apparenza, la scelta di Musk di offrire una versione di Twitter libera da pubblicità, ma dietro il pagamento di una sottoscrizione.
Twitter blue non basta
L’idea di un Twitter a pagamento non è esattamente nuova, perché già l’esistenza di Twitter Blue prevedeva la sottoscrizione di un abbonamento al costo di 8 dollari. È evidente tuttavia che malgrado le critiche aspre degli utenti, che hanno lamentato un prezzo troppo alto a fronte dei servizi offerti da questa sottoscrizione, Twitter blue sia in realtà insufficiente a risolvere il problema delle inserzioni troppo invasive sul social network.
Da qui, l’idea di Elon Musk di una versione Premium di Twitter Blue che possa permettere agli utenti di navigare e tweettare senza incappare in alcuna inserzione, rendendo così la piattaforma indipendente da inserzionisti esterni. Di certo, sarebbe auspicabile una riduzione del numero di inserzioni anche per gli utenti free, oltre che per quelli che godono della versione Twitter Blue basilare, e Musk sembra aver pensato anche a questo.
Di certo, il CEO di Twitter deve fare attenzione: se è vero che solo nel primo semestre dello scorso anno più di 1 miliardo del fatturato di Twitter è dipeso esclusivamente dalle pubblicità, ridurre il numero di inserzioni potrebbe rivelarsi dannoso e controproducente, specialmente se si considera la forte riduzione di inserzionisti cui il social è andato incontro dopo l’acquisizione da parte di Musk. È certo infatti che siano andati in fumo per Twitter almeno 250 milioni di dollari: dato, questo, che fa intendere quanto siano concreti i rischi legati alle iniziative, e forse anche alla sola presenza, di Elon Musk alla guida del social network.
In conclusione, è più che legittimo che gli utenti di un social network ormai storico quale è Twitter non siano sommersi da pubblicità, alle volte sgradite. Musk sembra aver colto questa esigenza, ma monetizzarla tramite l’idea di un abbonamento Twitter Blue Premium, dati i costi richiesti agli internauti, potrebbe allontanare gli stessi utenti, oltre che un elevato numero di inserzionisti, dimostrandosi così estremamente controproducente.