Il mercato delle auto usate non è mai stato così vivo. Con i ritardi che si sono accumulati nella consegna di nuove vetture, dovuti perlopiù alla crisi di microchip e semiconduttori che ha colpito tutti i principali produttori, sempre più automobilisti si stanno avvicinando alla compravendita tra privati.
Eppure, per quanto non manchino le occasioni per trovare il mezzo dei propri sogni a un prezzo davvero vantaggioso, bisogna sempre prestare attenzione: con la crescita del volume d'affari, infatti, sono aumentate anche le truffe. Quali sono le più diffuse e, soprattutto, come difendersi?
Il rischio truffa per il compratore: cosa sapere
Quando ci si avvicina alla compravendita di auto tra privati, soprattutto se non si dispone di una grande esperienza, è facile cadere in truffe sapientemente ordite ai danni del compratore. Queste possono riguardare le caratteristiche del veicolo, gonfiate rispetto alle reali condizioni del mezzo, oppure veri e propri tentativi di frode sulla somma versata. Ecco le più diffuse:
- Condizioni dell'auto: spesso le caratteristiche del mezzo descritte nell'annuncio non ricalcano la realtà dei fatti. Più strada percorsa rispetto a quanto dichiarato, contachilometri manomesso, motore in cattive condizioni. Prima di firmare l'atto di vendita, perciò, è utile chiedere un parere a un'officina di fiducia;
- Auto inesistente: può capitare anche che la fiammante vettura scovata su un annuncio in realtà non esista o, ancora, sia di proprietà di terzi ignari. In questo caso, il venditore truffaldino cerca di accaparrarsi un anticipo o l'intera somma dell'auto, per poi scomparire.
- Mancata consegna della vettura: anche in questo caso, il venditore può insistere per farsi versare una somma - parziale o completa - prima dell'effettivo passaggio di proprietà, per poi sparire con il denaro incassato.
Come può difendersi il compratore
Ma come può difendersi l'acquirente che si appresta a cercare un'auto di seconda mano, a quali fattori deve prestare attenzione per minimizzare il rischio truffe? Il primo passo è quello di mantenere gli occhi ben aperti in fase di ricerca, evitando di farsi ammaliare dal “canto delle sirene” di annunci troppo vantaggiosi. Su questo fronte è utile:
- Evitare annunci con prezzi troppo bassi rispetto alle medie di mercato per lo stesso modello d'auto, potrebbero essere specchietti perle allodole delle potenziali vittime di truffe;
- Diffidare da fotografie in bassa qualità oppure con il mezzo non in primo piano, potrebbe essere una strategia del venditore per nascondere difetti o danni alla carrozzeria;
- Recuperare i dati del venditore, compresa la copia del suo documento d'identità, per controllare in rete eventuali precedenti transazioni e la conseguente soddisfazione degli acquirenti;
- Richiedere i dati del mezzo, per controllarne la corretta immatricolazione e la corrispondenza del numero di telaio rispetto alla relativa documentazione;
- Chiedere di poter visionare l'auto e di condurre un test di guida, meglio ancora se si ha la possibilità di far controllare il veicolo dalla propria autofficina di fiducia.
Il rischio di truffa per il venditore
Non è solo il compratore a esporsi alle truffe, anche il venditore rischia di cadere vittima dei malintenzionati. In questo caso, il compratore potrebbe tentare diverse strade per farsi consegnare il mezzo prima del pagamento di quanto concordato.
Ad esempio, un acquirente truffaldino potrebbe effettuare un bonifico in favore del venditore e mostrare la distinta di pagamento allo scopo di farsi consegnare la vettura, salvo poi chiedere alla banca l'annullamento dell'operazione prima che il denaro venga accreditato.
Ancora, potrebbe tentare di raggiungere lo stesso obiettivo con assegni scoperti oppure assegni circolari clonati.
Per evitare le truffe, è fondamentale che il venditore non consegni il mezzo prima dell'effettivo accredito della somma concordata e, in ogni caso, non finalizzare il passaggio di proprietà prima della certezza del ricevimento del pagamento. Ma questo potrebbe anche non bastare…
Molti pensano che la soluzione ad ogni male sia il bonifico istantaneo ma attenzione, purtroppo non è così: i truffatori si sono evoluti e riescono a truffare anche tramite l'utilizzo di questo strumento, facendo leva sulle sue uniche debolezze cioè i casi eccezionali in cui può essere richiamato, ovvero:
- Invio duplicato
- Problema tecnico
- Phishing
Infatti i compratori in malafede emettono un bonifico istantaneo pochi attimi prima del passaggio di proprietà, il venditore così vede l'accredito della somma sul conto corrente e precede alla firma dell'atto. Una volta che il truffatore avrà il mezzo a sé intestato procederà a contattare il suo istituto di credito dichiarando di essere stato vittima di phishing e portando delle prove create ad hoc.
In questo modo la banca procederà a “stornare” il pagamento ed il truffatore sposterà al più presto il denaro in Paesi esteri rendendolo irrecuperabile.
Così facendo, se il colpo riesce, il venditore si ritroverà senza mezzo e senza denaro.
Più sicuri, con la tecnologia
Ma siamo nel 2023 e le soluzioni tecnologiche per evitare le truffe ci sono, come per esempio piattaforme che si basano su conti segregati, inattaccabili da terzi e separati dal patrimonio aziendale.
Peri pagamenti dei veicoli tra privati c’è, per esempio, Owny (ma non è l’unica soluzione sul mercato), che è pensata perla massima tutela sia del compratore che del venditore.
Nel caso in oggetto l'acquirente versa la somma richiesta su un conto corrente creato appositamente perle operazioni, come già detto un conto segregato. Al termine del passaggio di proprietà, e alle dovute verifiche, sarà il servizio a inoltrare la somma all'ex proprietario della vettura. Il risultato? L'acquirente non può tentare di farsi consegnare il mezzo anzitempo, fuggendo prima di aver finalizzato il pagamento. Il venditore, invece, non riceve la somma pattuita prima della consegna del veicolo: di conseguenza, non può scomparire con l'auto subito dopo aver ricevuto il denaro. Tali soluzioni permettono, a fronte di piccole cifre, di effettuare un trapasso tranquillo, eliminando il rischio di truffe.