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Economia e lavoro | 30 aprile 2023, 07:16

1° maggio, Confartigianato: "In Piemonte in 10 anni si contano oltre 33 mila attività artigiane in meno"

Dino De Sanctis "Non potrà mai essere Festa senza un lavoro per tutti: troppi coloro che non hanno una realizzazione lavorativa e professionale. PNRR occasione fondamentale”

1° maggio, Confartigianato: "In Piemonte in 10 anni si contano oltre 33 mila attività artigiane in meno"

Festa del Lavoro un po' più amara. 

In Piemonte in 10 anni (2012-2021) hanno visto una flessione di 33.827 imprese, passando da 178.528 del 2012 a 144.701 del 2021 (-18,9%), mentre Torino è passata da 86.660 imprese artigiane del 2012 a 70.676 del 2021, registrando una flessione del 18,4%.

In Piemonte la situazione peggiore è a Vercelli con un crollo del 24,9% che tradotto in cifre significa 1.734 artigiani in meno.

Sono questi i principali numeri divulgati dalla Cgia di Mestre.

“Questi dati dicono che, purtroppo, e ancora una volta, il Primo maggio non potrà essere la Festa di tutti i lavoratori – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino - non potranno festeggiare gli artigiani che hanno perso l’impiego o hanno dovuto chiudere l’impresa a causa dei rincari energetici, delle materie prime, per la guerra in corso o per gli strascichi che la pandemia ha lasciato sul tessuto imprenditoriale. Il nostro territorio ha bisogno, inoltre, di un’industria trainante perché solo il turismo non è sufficiente a garantire sviluppo e occupazione”.

“Anche se si intravedono i segnali di una leggera ripresa – prosegue De Santis - con i “Sostegni” e i “Ristori”, e con il Superbonus e gli altri bonus che nel mercato del “sistema casa”, tra imprese dirette e indotto, interessando la quasi totalità delle attività artigiane, hanno creato lavoro e immesso una notevole quantità di liquidità, tuttavia molte aziende proseguono un complesso e difficile percorso di resistenza e stanno facendo di tutto per provare a venire fuori dal tunnel. Possiamo affermare che i piccoli imprenditori credono nella ripartenza, stanno sfruttando tutte le attuali opportunità, anche se ad oggi pesa, come un macigno, il problema ancora irrisolto dei crediti incagliati, che sta penalizzando l’intero comparto dell’edilizia.” 

“Quanto al PNRR – conclude De Santis - il successo dipenderà anche dalla capacità di coinvolgere tutti gli attori del nostro tessuto produttivo, a partire dagli artigiani e dalle piccole imprese. La nostra associazione auspica un deciso impegno per sostenere gli sforzi degli imprenditori, alle prese con le minacce dell’inflazione e degli incrementi dei costi aziendali. E’ una sfida sulla quale il Governo ma anche la Regione e i Comuni devono concentrare ogni iniziativa per non perdere un’opportunità irripetibile per il nostro Territorio e per tutto il Paese”.

 

 

redazione

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