C'è tempo fino al 21 luglio per guardare la mostra “Più di quanto immagini” - Arte per una pedagogia inclusiva, che il comune di Grugliasco, l'Istituto comprensivo 66 Martiri e il Centro Studi EducArte hanno inaugurato, presso la sala consiliare del Comune di Grugliasco, ed esposta presso l'area espositiva del Municipio, in piazza Matteotti 50.
Il progetto è frutto di un corso di aggiornamento professionale rivolto al corpo docenti della scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di 1°grado dell'Istituto comprensivo 66 Martiri di Grugliasco, promosso dal Dirigente Scolastico Prof. Alberto Francesco Cervia.
La conduttrice è Stefania Como, reportage fotografico Cristina Gugnali, la referente interna è Rossella Lomello. Un particolare ringraziamento a La Piastrella 97 di Collegno che ha contribuito alla relaizzazione della mostra.
Dal 2013 a oggi Centro Studi EducArte sostiene e sviluppa progetti in ambito artistico con la finalità di offrire spunti di riflessione su molte tematiche relazionali. L’arte agisce a livello simbolico permettendo di trasformare la conoscenza e l’istinto in forme creative, capaci di coinvolgere la dimensione sensoriale, emotiva e intellettuale, fornendo degli strumenti per capire e comprendere contenuti interiori. L’arte è un linguaggio che va decodificato per poter essere usato. Le competenze acquisite di lettura del linguaggio visivo sono state congiunte ad abilità specifiche in chiave relazionale alfine di agevolare le scelte didattiche dei docenti attraverso strumenti visivi che possano guidare gli apprendimenti e le attitudini personali dei discenti. Favorendone gli aspetti costruttivi e la coesione collettiva.
Nell’ambito del progetto ”QUANTO IMMAGINI. Arte per una pedagogia inclusiva”, Centro Studi EducArte, in collaborazione con i referenti dell’Istituto comprensivo 66 Martiri, ha sviluppato un percorso che includesse due visite alla GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino - pensando l’esperienza museale come qualcosa di più ampio, le insegnanti coinvolte, sono state invitate ad approfondire il messaggio degli artisti scelti attraverso connessioni tra aspetti iconografici dell’opera e aspetti di vita, amplificando il significati dell’opera stessa.
Sono stati vagliati i significati archetipici dei colori attraverso uno sguardo multiculturale con l’obiettivo di realizzare l’installazione “Emozioni al cubo“ presente in mostra. L’installazione è composta da 24 cubi 10 x 10, colorati e realizzati attraverso la tecnica della trasposizione fotografica su legno. Ogni cubo contiene sei immagini, sei fotografie realizzate dalle insegnati all’interno degli spazi della scuola. Sei particolari colorati di vita scolastica e quotidiana. Particolari che sono stati successivamente reinterpretati attraverso un breve assaggio della tecnica dell’incisione. La fotografia, come strumento didattico e narrativo, è stata ulteriormente approfondita attraverso il tema dell’autoritratto. Due lavori in mostra ne documentano l’esperienza: Il primo prende il titolo di “Empatie fotografiche”. Allo strumento relazionale dell’empatia viene data forma visiva attraverso la tecnica del confrontage – I primi piani dei volti, scattati da una fotografa professionista, vengono reinterpretati attraverso differenti punti di vista, evidenziando il valore del particolare fotografico. Il processo artistico di gruppo caratterizza tutta l’esperienza , invitandoci a migrare da una visione individuale ad una gruppale. La seconda esperienza sul tema dell’autoritratto prende il titolo “In cerchio”. Il ritratto fotografico diventa un autoritratto giocoso, un’ elaborazione ludica della propria immagine, sottolineando il valore dell’umorismo e dell’assenza di giudizio nei processi di apprendimento. Infine il lavoro d’arte plurale “ Tracce e memorie “ dove si è indagato il tema del Tempo declinato sotto gli aspetti di durata, storia e memoria. Oggetti di vita quotidiana acquistano nuova vita divenendo racconto, frammento di una memoria personale. Formare e concretizzare il ricordo attraverso la realizzazione d’impronte e calchi in gesso di oggetti ritenuti significativi. La memoria diventa strumento da dove far partire le nostre capacità di sviluppo . Il futuro ha bisogno di un passato dal quale ripartire e rinnovarsi aiutandoci a ricordare ciò che è importante.