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Eventi | 14 settembre 2023, 13:23

Da Air bnb a Chat gpt, Torino rispolvera la sua anima tecnologica: alle Ogr torna l'Italian Tech week

Dal 27 al 29 settembre appuntamenti con ospiti di punta come le applicazioni più innovative degli ultimi anni. Lo Russo: "Dobbiamo stare nel cambiamento"

Tech Week

Presentata a Torino l'edizione 2023 di Italian Tech Week

Da Air bnb (con Brian Chesky) a Chat Gpt (con Sam Altman), torna con grandi ospiti l'appuntamento con Italian Tech Week, che si terrà alle Ogr dal 27 al 29 settembre. Palcoscenico e riflettori dedicati alle nuove tendenze e ai grandi temi del presente e dell'immediato futuro. Ma anche una conferma per la città. 

Da Marconi al Beethoven virtuale

Spazio ai giovani, ma anche alla figura di Guglielmo Marconi. Ma anche la decima sinfonia di Beethoven completata dagli algoritmi dell'intelligenza artificiale. Musica che sarà suonata dall'orchestra del Sermig, arsenale della Pace.

E poi uno spettacolo dedicato al futuro delle automobili, passando anche per Lucio Dalla e il suo album dedicato a questi scenari futuri su quattro ruote. Un altro spazio, invece, sarà dedicato agli errori dei grandi, a cominciare da quella di Federico Marchetti, fondatore di un unicorno come Yoox. "Vogliamo eliminare lo stigma del fallimento in una società in cui si tende a rimuoverlo", dice Riccardo Luna, direttore della rivista Italian Tech.

E poi Club degli Investitori, Gamma donna e altre realtà che lavorano nel mondo dell'innovazione. Fino alla grande festa di chiusura, aperta a tutta la città.

"Torino ha l'innovazione e la tecnologia nelle sue corde - dice il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo - e le nuove frontiere pongono temi e quesiti nuovi, anche molto politici, sul futuro della nostra società. Siamo in una transizione in cui la comunicazione tra generazioni rischia di essere Interrotta da una forma di analfabetismo digitale di chi è meno giovane. Ed entra in gioco anche l'equità dell'informazione e dei servizi, a cominciare da quelli più basici ai cittadini".

Lo Russo: "Stare nel cambiamento"

"Ci stiamo impegnando tantissimo per fare di Torino una città che sia riferimento non solo a livello nazionale, ma anche internazionale", aggiunge il primo cittadino. "Ma la trasformazione in atto coglie anche aspetti cittadini come quelli produttivi e industriali. A cominciare dell'automotive che si avvia verso l'elettrico. Si costruiranno nuove occasioni di lavoro, ma un lavoro diverso. Ecco perché la sfida è stare nel cambiamento".

"Torino è una città per start up, ma può diventarlo ancora di più. Un ambiente che deve essere idoneo tutto l'anno, andando anche oltre l'evento dedicato a questi temi".

I numeri di Torino e Piemonte

Le statistiche della Camera di Commercio indicano per il Piemonte una spesa di quasi 3 miliardi in ricerca e sviluppo. Quarta regione in Italia e terza per la spesa sostenuta dalle imprese. Gli addetti in ricerca e sviluppo sono 44.725 mentre le imprese innovative sono 7255.

A Torino si contano 314 domande di brevetto europeo nel 2022 (seconda città dopo Milano), mentre i brevetti nazionali sono 8142, terza città dopo Milano e Roma. Le start up innovative sono 538, nel primo trimestre 2023. Dato che ci colloca dopo Milano, Roma e Napoli.

I giovani e la tecnologia: vulnerabili e "diversi"

Un'altra ricerca riguarda il mondo dei giovani, nei confronti della tecnologia. Un clima di disillusione, dopo i grandi cambiamenti che si attribuivano al periodo pandemico. Il 40% dei ragazzi si sente vulnerabile e il 31% è consapevole che lo stile di vita è sbagliato, mentre il 22% pensa che il lavoro non sia tutto.

Grandi personaggi, grandi marchi

Proprio nel mercato del lavoro, secondo le nuove generazioni sarà proprio la componente umana a mostrarsi in regressione, mentre le icone per i giovani sono Samantha Cristoforetti (72%), Bebe Vio (69%), Greta Thunberg (62%, ma in calo) e Liliana Segre (60%), davanti a Barack Obama (55%). In calo Elon Musk, 47%.

Tra le aziende, quelle più iconiche sono Instagram, Netflix, Spotify, Apple, Google  e Amazon. Solo dopo Tik Tok, mentre la piemontese Satispay (col 43%) si piazza nelle prime dieci.

Cala la lotta per il clima, ma per frustrazione

Tra le cause per cui lottare ci sono la scuola e la sanità, quindi la parità di genere, mente il cambiamento climatico scende al terzo posto. Una discesa non in termini di importanza, ma di senso di frustrazione per l'utilità delle proprie azioni. Il 66% comincia a rassegnarsi su questo fronte. Mentre il 37% sta effettivamente perdendo interesse.

Entusiasmo ridimensionato anche sull'intelligenza artificiale e su proposte come Chat Gpt. Ma crescono i timori sulla scomparsa delle competenze e del fattore umano. Tre giovani su 5 invece ritiene che il Metaverso è avviato a soppiantare Internet, anche se non è ancora chiaro e definito il campo delle opportunità e le sue applicazioni.

Massimiliano Sciullo

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