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Economia e lavoro | 21 ottobre 2023, 16:14

Confartigianato preoccupato da crisi mediorientale e rialzo dei tassi: "All'orizzonte una tempesta perfetta"

Il presidente Dino De Santis sottolinea l'importanza di non sprecare le risorse del Pnrr: "opportunità irripetibile per il nostro territorio e per tutto il Paese"

dino de santis

Il presidente di Confartigianato Torino Dino De Santis

Nel corso dell'assemblea di Confartigianato Torino, che ha visto anche l'intervento del ministro per la Funzione Pubblica Paolo Zangrillo, è stato posto al centro il valore artigiano, sottolineando il ruolo del fattore umano all'interno del mondo dell'impresa.

Il presidente Dino De Santis ha usato come parole chiave: tradizione e innovazione, sostenibilità e semplificazione, territorio e comunità, ma ha esposto anche i timori e le ansie generate dalla crisi energetica, cui si sono aggiunti il conflitto russo-ucraino e da ultimo la guerra in Medio Oriente. Cresce inoltre la preoccupazione per la frenata dei due player della manifattura mondiale (Germania e Cina) che coinvolge negativamente il Made in Italy, in un quadro già reso complicato dall'uscita dai difficili anni della pandemia. 

“Anche se nel biennio 2021-2022 ci sono stati segnali di ripresa con il Superbonus e gli altri bonus edilizi. Nel mercato del “sistema casa”, tra imprese dirette e indotto, gli incentivi fiscali hanno coinvolto la quasi totalità delle attività artigiane, hanno creato lavoro e avrebbero immesso una notevole quantità di liquidità attraverso lo sconto in fattura e la successiva cessione del credito; tuttavia, il loro ridimensionamento con la cancellazione della cessione del credito ha sortito una importante frenata del comparto edile. Le continue modifiche normative hanno generato il gravoso problema dei crediti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese", ha dichiarato De Santis. 

"Voglio ricordare che il 60/70% delle imprese operanti sul territorio ha ancora lavori bloccati e crediti incagliati nei cassetti fiscali per un valore di circa 1,8 miliardi di euro che sugli stessi il Piemonte si gioca almeno 12.620 posti di lavoro diretti nelle MPI artigiane delle costruzioni, settore che subirebbe una contrazione del 14% degli addetti. Ma il conteggio totale delle posizioni che rischiano di dover fare i conti a breve con la cassa integrazione e la perdita del lavoro, potrebbe aumentare vertiginosamente tra diretti e imprese collegate. Il tempo è il nemico del settore e ora l’emergenza economica e finanziaria può diventare emergenza sociale - ha sottolineato il presidente di Confartigianato. Ma non solo, pesano come macigni anche i tassi sui prestiti cresciuti di 339 punti base e un prezzo medio di energia elettrica e gas salito del 145,5%. In più cresce il divario tra domanda e offerta di lavoro”.

“Cresce inoltre la preoccupazione per la frenata dei due player della manifattura mondiale (Germania e Cina) che ci tocca da vicinissimo. Germania e Cina valgono per il Piemonte, solo nei primi sei mesi di quest’anno, ben 10 miliardi e 800 milioni di euro.  Le ultime previsioni sulla crescita internazionale confermano la frenata dei giganti di Europa e Asia, con ricadute rilevanti sul sistema territoriale della produzione del Made in Italy. Il nostro manifatturiero sta facendo miracoli, ma è zavorrato dalla frenata di due mercati importanti come la Germania (verso il quale la nostra regione ha un grado di esposizione pari a 7,9% del nostro valore aggiunto) e la Cina”, dice ancora De Santis. 

  • Una recente analisi di Confartigianato ha stimato che per il Piemonte, sulla base dell’incremento tendenziale dei tassi, un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI (micro e piccole imprese fino a 50 addetti) di 564 milioni di euro. “L’ennesima impennata dei tassi di interesse da parte della BCE rischia di trasformarsi in un disastro perché potrebbe frenare lo sviluppo delle nostre imprese. Infatti, la marginalità viene contratta all’osso e dunque anche la volontà di mettere in atto quelle misure utili ad aumentare la propria competitività: evoluzioni di processo, acquisto di nuovi macchinari, rivoluzione degli spazi di lavoro. Ma tutto questo costa e le MPI rischiano di non poterselo permettere, contraendo così drammaticamente la propria capacità di stare sul mercato ed esprimere tutto il loro valore. Una “tempesta perfetta” dato che si aggiunge ad altri diffusi segnali di rallentamento del ciclo economico".

“Il successo del PNRR dipenderà anche dalla capacità di coinvolgere tutti gli attori del nostro tessuto produttivo, a partire dagli artigiani e dalle piccole imprese. La nostra associazione auspica un deciso impegno per sostenere gli sforzi degli imprenditori, alle prese con le minacce dell’inflazione e degli incrementi dei costi aziendali", conclude De Santis. "È una sfida sulla quale il Governo ma anche la Regione e i Comuni devono concentrare ogni iniziativa per non perdere un’opportunità irripetibile per il nostro territorio e per tutto il Paese”.

comunicato stampa

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