È Torino la ‘Capitale della cultura d’impresa 2024’: la designazione è stata ufficializzata da Confindustria questa sera, alla presenza dei vertici dell’Unione Industriali Torino titolare della candidatura, durante la cerimonia di apertura del Forum della Piccola Industria in corso a Pavia, città da cui il capoluogo subalpino riceve il testimone del riconoscimento.
A lanciare la candidatura, lo scorso maggio al Salone del Libro, il presidente dell’Unione Industriali torinese, Giorgio Marsiaj con dossier di candidatura corale, intitolato ‘Torino, spazio al futuro’. Al fianco dell’Unione Industriali Torino quale soggetto promotore, hanno infatti contribuito al documento i membri del Comitato d’onore istituito per l’occasione e composto, oltre che dallo stesso Giorgio Marsiaj anche in veste di presidente della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali, dal sindaco della Città di Torino, Stefano Lo Russo, e dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dal presidente della Camera di Commercio di Torino, Dario Gallina, dai rettori del Politecnico e dell’Università, Guido Saracco e Stefano Geuna, dai presidenti della Fondazione Crt e della Fondazione Compagnia di San Paolo, Fabrizio Palenzona e Francesco Profumo.
“Questo titolo è un onore per tutti i torinesi: cittadini, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e degli atenei cittadini. Abbiamo lavorato insieme al dossier di candidatura con la volontà di dar vita a un progetto che non fosse solo l’espressione dell’Unione Industriali Torino, ma rappresentativo dell’intero territorio e capace di illustrarne le tante sfaccettature. Il risultato conseguito premia tale approccio ed è un passaggio importante per l’evoluzione della città, un investimento che va oltre l’anno in cui saremo “capitale”, perché guarda nel lungo periodo alla trasformazione del tessuto cittadino, anche grazie a una forte sinergia tra pubblico e privato”. Così il presidente degli industriali torinesi ha commentato la designazione del capoluogo piemontese quale capitale della cultura d’impresa 2024.
“Il nostro dossier di candidatura è intitolato ‘Torino, spazio al futuro’ ciò a sottolineare che la nostra sfida è quella di contribuire ad un ridisegno della città, con l’obiettivo di individuare soluzioni sostenibili in termini ambientali, economici e sociali, con una logica inclusiva e di attenzione alle comunità locali - ha aggiunto - perseguendo inoltre l’obiettivo dell’attrattività, sia in termini di investimenti, sia e soprattutto verso le nuove generazioni: portare giovani talenti a Torino è la migliore soluzione per contrastare il declino demografico e nutrire il nostro sistema economico e imprenditoriale di stimoli e proposte innovative”.
“Oltre alla profonda e sempre viva vocazione manifatturiera di Torino - ha proseguito- oggi viene riconosciuta la propensione all’innovazione di una città che sta affrontando l’ennesimo passaggio cruciale della sua storia: dalla monocultura automobilistica a un articolato mix di attività, dall’aerospazio, all’intelligenza artificiale, dall’alimentare, al turismo, allo sport. Settori che, insieme all’evoluzione della mobilità, sono fonte di nuove energie, forse diverse da quelle del passato, ma con lo stesso Dna: una solida cultura industriale unita all’amore per le cose fatte bene. Senza dimenticare quella proiezione internazionale che fa di quest’area un laboratorio della globalizzazione, in virtù della presenza di grandi multinazionali unita alla naturale predisposizione all’export delle nostre imprese”, ha concluso Marsiaj.
“La scelta di Torino come Capitale della cultura d’impresa 2024 è un riconoscimento importante della storia e del lavoro quotidiano di tante imprese che ieri e oggi contribuiscono alla crescita del nostro Paese e lo rendono grande nel mondo - sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio - Aziende dove anche l’attenzione alla restituzione sociale è stata sempre forte, in un legame fortissimo con la propria comunità. È un riconoscimento poi che premia il lavoro per questo dossier coordinato dall’Unione industriali Torino e dal presidente Marsiaj, insieme a tutto il sistema territoriale che sa quanto le imprese ne siano una colonna portante”.