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Economia e lavoro | 14 dicembre 2023, 13:33

Fismic Torino sceglie il nuovo segretario e guarda al futuro dell'auto. Rinaudo: "Fare scelte sensate"

La nuova leader provinciale del sindacato: "Ci sono opportunità, ma anche impatti negativi da tutelare". Di Maulo: "Col Governo passi avanti"

Assemblea Fismic

Fismic sceglie il nuovo segretario e guarda al futuro dell'auto

Il passato legato a doppio filo con l'auto, il futuro con molte meno certezze, tra saper fare e transizioni. Si è mosso all'interno di questi confini il convegno organizzato da Fismic Confsal per accompagnare l'elezione del nuovo segretario territoriale.

Da Li Gregni a Sara Rinaudo

A passare il testimone è Vincenzo Li Gregni, storico leader della sigla sindacale, che viene sostituito da Sara Rinaudo, già vice segretaria generale.

"Siamo di fronte a sfide enormi - dice Rinaudo - di fronte alle quali dobbiamo fare scelte sensate. Ci si spalancano enormi opportunità, ma anche impatti negativi da ammortizzare". "Dobbiamo creare reti di sicurezza - aggiunge - senza ostacolare la novità. Serve un futuro migliore per l'impresa, oltre che per l'occupazione".

"L'anti industrialismo di alcune sigle sindacali, ma anche del mainstream italiano - aggiunge Di Maulo - è al limite del luddismo. Esempi non solo  come Stellantis, ma anche Skf, non sarebbero mai rimaste a produrre qui, se tutti si fossero  contrapposti in quella maniera".

Gli ex politici e gli ospiti presenti

Al dibattito hanno preso parte anche Cesare Damiano, ex ministro del lavoro, Bartolomeo Giachino (già sottosegretario ai Trasporti nel secondo governo Berlusconi) ed esponenti del mondo manifatturiero come Giuseppe Manca (responsabile risorse umane Italia per Stellantis), Guido Gaveglia (Factory manager automotive per Skf) e Massimo Richetti, responsabile lavoro e welfare per Unione Industriali Torino.

"Il confronto con il Governo sul tavolo auto sta prendendo una piega seria - aggiunge Di Maulo - Ma resistono alcuni problemi: sugli incentivi serve un'iniziativa europea che salvaguardi dell'importazione dei beni cinesi. Ma c'è anche un problema enorme delle infrastrutture. Infine bisogna sostenere ricerca e sviluppo".

Massimiliano Sciullo

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