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Economia e lavoro | 22 aprile 2024, 11:01

Mirafiori, ancora una doccia gelata: contratto di solidarietà anche per chi lavora alla 500bev

La nuova vettura elettrica ha smesso di fare i miracoli. Lo strumento sarà attivo dal 23 aprile fino al 4 agosto

Mirafiori, ancora una doccia gelata: contratto di solidarietà anche per chi lavora alla 500bev

La 500 bev ha smesso di fare miracoli a Mirafiori. Dopo anni di grandi volumi produttivi (e crescite percentuali a doppia cifra), arrivano i contratti di solidarietà anche per gli operai impegnati nella linea della nuova vettura elettrica di Stellantis.

La conferma è arrivata in queste ore: scatta il Contratto di solidarietà anche per i dipendenti di Mirafiori impiegati sulla linea della 500 bev dal 23 aprile fini al 4 agosto.

Il contesto in cui ci troviamo è estremamente sfidante e al contempo preoccupante. La firma di questo contratto è necessaria al fine di preservare il massimo possibile di posti di lavoro, garantire un percorso di transizione dignitoso e per la migliore tutela del reddito. Si dimostra sempre più urgente, però, che il Governo intervenga con una politica industriale ad Hoc per il settore e che vengano allocati quanto prima tutti i modelli della 500 a Mirafiori”, dichiara il segretario territoriale Fismic Confsal di Torino, Sara Rinaudo.

"Il cambio di ammortizzatore da cassa integrazione ordinaria a cassa integrazione straordinaria attraverso il contratto di solidarietà, evidenzia quanto ad oggi la situazione delle produzioni Stellantis su Torino, dalla contingenza momentanea si sposti su una flessione negativa via via più strutturale", commenta invece il segretario generale della Fim-Cisl di Torino, Rocco Cutrí. "Al di là della condivisibile bontà dello strumento utilizzato per tutelare i redditi di lavoratori e lavoratrici, è ancora più evidente l'esigenza di una soluzione industriale che superi l'attendismo sugli incentivi all'acquisto purtroppo non ancora disponibili seppur annunciati e riannunciati più volte dal Governo. Siamo quasi alla conclusione dei tavoli nazionali, ci aspettiamo che Stellantis abbandoni ogni indugio e presenti nei prossimi giorni progetti industrializzabili a breve media scadenza che assicurino, a partire da Mirafiori, produzioni per il raggiungimento del milione di veicoli nel nostro paese".

Così invece Edi Lazzi, segretario generale di Fiom Cgil Torino: "Purtroppo era nell'aria che per gli addetti della 500 elettrica, dopo quelli della Maserati, ci sarebbe stata la richiesta strutturale degli ammortizzatori sociali. Abbiamo firmato esclusivamente per garantire il sostegno al reddito delle maestranze. Inoltre abbiamo chiesto all'azienda di integrare la perdita salariale che subiscono le lavoratrici e i lavoratori. Bisogna fermare questo calvario, è ora di far cessare l'uso degli ammortizzatori sociali, l'unico modo è che Tavares  decida di rispondere alle nostre richieste di aprire una vera trattativa per mettere nero su bianco un progetto credibile per il rilancio di Mirafiori".

E Luigi Paone, segretario di Uilm Torino, aggiunge: "C'è grande preoccupazione: siamo in una situazione di incertezza e purtroppo questa riguarda lo stabilimento più importante in tutta Italia. Arriviamo da mesi in cui si sono fatte tante chiacchiere e promesse. Se il governo non interviene subito, Mirafiori è a rischio".

La comunicazione non giunge purtroppo inaspettata, considerata la complessa congiuntura economica che si riverbera negativamente sugli ordinativi del modello 5ooBEV - dicono il responsabile territoriale Fabrizio Amante e il rappresentante sindacale di Mirafiori Plant AQCF-R, Filippo Santoiemma -. Stante l’attuale situazione, l’applicazione del Contratto di Solidarietà rappresenta la soluzione salariale più efficace per i lavoratori interessati, garantendo la salvaguardia del posto di lavoro unitamente alla fruizione degli ammortizzatori sociali dedicati".

Massimiliano Sciullo

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