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Economia e lavoro | 30 maggio 2024, 17:58

L'intelligenza artificiale irrompe al Festival dell'Economia. Sul palco parla Enza: "Le regole sono importanti per evitare abusi"

Cerimonia inaugurale per l'edizione 2024 dell'evento che si interroga sul rapporto tra conoscenza e potere. Al dialogo si è aggiunta anche ChatGpt

Inaugurata l'edizione 2024 del Festival dell'Economia

Inaugurata l'edizione 2024 del Festival dell'Economia

Governare invece che subire il progresso tecnologico. A cominciare dall'intelligenza artificiale. Ecco la sfida che per i prossimi 4 giorni si propone di affrontare la nuova edizione del Festival dell'economia, l'evento inaugurato a teatro Carignano alla presenza delle autorità, del commissario europeo Paolo Gentiloni e del direttore scientifico dell'evento, Tito Boeri.

Chi possiede la conoscenza?

Lo slogan del Festival è "Who owns knowledge". Una domanda non casuale, quella del possesso della conoscenza, soprattutto in una città come Torino che si prepara a veder operare il Centro nazionale dedicato proprio all'intelligenza artificiale, a cominciare dai settori automotive e aerospazio.

Niente paura, ma uso consapevole

"Il tema è quanto mai centrato, ma sempre di più il potere è strettamente legato alla conoscenza. Ma anche dell'informazione e della comunicazione", dice il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. "Non bisogna avere paura delle tecnologie, ma esserne consapevoli utilizzatori".

Attenzione, parla Enza

Sul palco, con Tito Boeri, anche Enza, intelligenza artificiale che ha interagito con i partecipanti alla cerimonia di inaugurazione. "È essenziale che i governi regolamentano l'uso dell'intelligenza artificiale - ha detto proprio Enza, chiamata in causa sui temi più caldi -. Senza regolamento c'è rischio di abusi,  violazioni della privacy e decisioni eticamente discutibili da parte delle aziende tech".

AI e apprendimento

"L'intelligenza artificiale - ha commentato Innocenzo Cipolletta - può avere grande utilità sul fronte dell'apprendimento e della formazione. Anche nel lavoro, la parte più noiosa e meno agevole potrà essere affidata alle macchine, ma starà all'uomo apprendere sempre di più e aggiungere conoscenze. Avrà infatti più tempo per usare il proprio cervello".

E Pietro Garibaldi aggiunge: "Per quanto potente, ma anche gentile, ritengo che l'AI non potrà mai sostituirsi a certe attività che solo il Sapiens è in grado di fare. Cambierà soltanto il modo in cui le persone saranno chiamate a lavorare".

Massimiliano Sciullo

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